Gaza. Dure critiche sono state indirizzate ieri dai medici francesi e britannici alle truppe israeliane appostate al passaggio di Erez, le quali hanno negato alla delegazione l'accesso alla Striscia di Gaza, dove avrebbe dovuto eseguire decine di operazioni chirurgiche.
Il quotidiano britannico The Guardian ha infatti citato le dichiarazioni dell’organizzatore francese della missione umanitaria, il prof. Christophe Oberlin, secondo il quale la decisione delle autorità israeliane viola “i principi di base della legge umanitaria internazionale [e] gli obblighi d’Israele in quanto potenza occupante”.
Il team aveva richiesto e ricevuto i documenti necessari al passaggio della frontiera dalle autorità israeliane, e aveva tentato l’ingresso due volte, domenica e lunedì.
La dottoressa Sonia Robbins, specializzata in chirurgia plastica ricostruttiva, ha assistito in passato i colleghi di Gaza in operazioni complesse. “Non so perché ci venga negato l’accesso – ha dichiarato a The Guardian – Le conseguenze saranno che i pazienti non verranno operati e che i bambini dovranno aspettare la prossima occasione per essere sottoposti a chirurgia, e questa non arriverà se non tra almeno sei mesi. (…) Penso sia inaccettabile respingere una missione umanitaria”.
Nelle ultime settimane, organi di stampa internazionali come The Guardian e il New York Times stanno dando una crescente copertura ai comportamenti d’Israele verso le missioni internazionali e umanitarie a Gaza, a seguito del drammatico sequestro dell’imbarcazione “Spirit of Humanity” del movimento Free Gaza e alla detenzione dei membri della spedizione, provenienti da Stati Uniti, Irlanda e altri nove paesi.