Israele viola l’accordo di tregua e rafforza l’assedio contro Gaza

An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. Le autorità di occupazione israeliane hanno deciso di rafforzare le misure restrittive contro la Striscia di Gaza, revocando, di fatto, gli accordi raggiunti il 22 novembre scorso con i gruppi di resistenza palestinese, Hamas in testa.

La radio ebraica ha riferito che il premier israeliano e il suo ministro della guerra hanno dato ordini all’esercito per restringere immediatamente lo spazio concesso ai pescatori palestinesi nel mare di Gaza, che passa da sei a tre miglia nautiche.

Inoltre, le autorità di occupazione hanno chiuso Karm Abu Salem, l’unico valico commerciale tra Israele e Gaza, e limitato la circolazione delle merci che entrano nella Striscia di Gaza attraverso i valichi.

Secondo fonti politiche israeliane, la decisione è stata presa “in risposta all’incidente provocato da elementi sovversivi della Striscia di Gaza, che giovedì mattina hanno sparato alcuni razzi contro il Negev occidentale”. L’incidente di ieri non è stato rivendicato da alcuna fazione palestinese, mentre il governo di Gaza ha negato che i razzi siano stati sparati dal territorio palestinese.

Secondo la radio ebraica, con quest’ultima decisione, Israele ha praticamente annullato i suoi obblighi derivanti dall’accordo di tregua raggiunto con Hamas e mediato dall’Egitto, nello scorso mese di novembre.

Dal 9 ottobre 2000, ai pescatori palestinesi è proibito di raggiungere le 20 miglia nautiche, concesse in seguito agli accordi di Oslo. In un primo momento, Israele restrinse l’area a 12 miglia, poi a sei e infine a tre miglia nautiche, da gennaio 2009. A novembre scorso invece, con la tregua raggiunta tra Israele e Hamas, i palestinese avrebbero potuto addentrarsi fino a sei miglia nautiche nel mare di Gaza.