Israele vuole estendere legge che vieta ricongiungimento familiare palestinese

Tel Aviv – MEMO. La ministra degli Interni israeliana, Ayelet Shaked, intende presentare un disegno di legge per estendere la legge sulla cittadinanza e l’ingresso in Israele per un altro anno.

Shaked ha invitato i partiti d’opposizione di destra a sostenere la legge, affermando che “non c’è opposizione o coalizione quando si tratta di questioni relative alla sicurezza di Israele”.

Giovedì, il ministro ha scritto in un tweet che non può immaginare che l’opposizione “cercherà di danneggiare la sicurezza del Paese per il bene dei giochi politici. Sono sicura che mostreranno la maturità richiesta e sosterranno la legge”, che impedisce l’unificazione di famiglie arabe se uno dei coniugi è originario dei Territori palestinesi occupati nel 1967.

I blocchi di coalizione del governo avrebbero dovuto presentare il disegno di legge giovedì in plenaria, ma si sono ritirati in assenza di una maggioranza che garantisse il passaggio della legge, dopo che la destra in opposizione, tra cui il Likud ed il partito del sionismo religioso, si sono astenuti dal sostenere il disegno che votarono nel 2003, nel tentativo di ostacolare il lavoro della nuova coalizione di governo.

La legge sulla cittadinanza e l’ingresso in Israele fu emanata durante la seconda Intifada palestinese e includeva regolamenti per limitare la giurisdizione del ministro degli Interni israeliano nel concedere “permessi di cittadinanza e soggiorno in Israele in caso di ricongiungimento familiare”, oltre ad “imporre restrizioni [a queste concessioni]”, purché i permessi fossero garantiti con l’approvazione del comandante militare.

La legge prevede meccanismi che consentono la proroga della sua validità con decreti del governo approvati del parlamento, per un periodo non superiore ad un anno.

Shaked ha aggiunto nel suo tweet: “Non ho dubbi che il leader dell’opposizione [Benjamin Netanyahu] manterrà la sua parola che sulle questioni relative alla sicurezza israeliana ‘non c’è opposizione, [non c’è] nessuna coalizione, in questa materia siamo tutti sullo stesso fronte”.

Il deputato del Likud, Miki Zohar, aveva chiesto alla coalizione di sostenere una legge per regolare lo status delle colonie in cambio del sostegno del partito d’opposizione alla legge sull’unificazione.

La legge sulla cittadinanza e l’ingresso in Israele vieta l’entrata in Israele di palestinesi dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza ed impedisce agli arabi provenienti da paesi che Israele considera ostili, vale a dire Libano, Siria, Iraq e Iran, di accedere nel territorio dello stato d’occupazione per ricongiungersi con le proprie famiglie.

La legge non affronta la questione dell’ingresso in Israele per lavorare o ricevere cure, ma si concentra principalmente sul ricongiungimento familiare e considera tutti i palestinesi come una minaccia alla sicurezza.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.