Israele vuole isolare al-Aqsa e porre fine al dipartimento per i beni religiosi islamici

Gerusalemme occupata-MEMO. Dall’inizio dell’anno, Israele ha implementato un piano per isolare e soffocare la moschea di al-Aqsa e cambiare il suo status.

Il vicedirettore del dipartimento per i beni religiosi islamici nella Gerusalemme occupata, Najeh Bkerat, ha affermato che l’occupazione sta aumentando la frequenza delle sue violazioni nella moschea di al-Aqsa, inclusa l’esecuzione dei rituali all’interno del suo complesso, limitando il movimento dei fedeli musulmani, e quindi imponendo una nuova realtà nella moschea.

Secondo Brekat, Israele ha anche minacciato di chiudere la Porta al-Rahma, nel tentativo di aumentare la sua presenza nel complesso ed ottenere un punto d’appoggio tra le sue mura.

Infine, Israele cerca di imporre la sua sovranità sulla moschea di al-Aqsa interferendo con i poteri del dipartimento per i beni religiosi islamici, impedendogli di svolgere qualsiasi lavoro all’interno del complesso, oltre ad ostacolare le attività di restauro e ricostruzione.

Brekat ha sottolineato che dall’inizio dell’anno l’occupazione ha arrestato più di 15 cittadini a Gerusalemme e ha aggredito uomini e donne nella moschea di al-Aqsa.

Ha sottolineato che l’occupazione sta aprendo il cammino per convertire Gerusalemme in una capitale ebraica, creando una guerra ideologica contro la narrativa arabo-islamica nella Città Santa.

Brekat ha proseguito: “Il silenzio arabo-islamico, i conflitti ed il caos che si verificano nelle vicinanze della Palestina hanno aiutato l’occupazione in modo molto significativo nella sua ricerca di monopolizzazione della moschea di al-Aqsa e di Gerusalemme. Pertanto, le autorità israeliane rimangono inattaccabili ed evitano di essere responsabilizzate per le loro violazioni”.

“È evidente che l’occupazione cerca, giorno dopo giorno, di entrare nella moschea di al-Aqsa per cambiarne in modo significativo lo status quo”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.