La polizia italiana si è detta disponibile a consegnare le salme delle vittime del naufragio ai loro parenti, perché procedano a seppellire i loro cari secondo i loro rituali.
La delegazione è formata dal direttore del Centro Awda (Ritorno) di Londra, Majed al-Zeer, Mohammed Hannoun, Amin Abu Rashid, Mohammed al-Helo, Hanin Hassan, Abdel Hafiz Khait e Mohammed Refaat.
Dal canto suo, al- eer ha ribadito la necessità di fornire aiuti e assistenza ai rifugiati palestinesi e siriani, in quanto affrontano molteplici problemi, sia di natura umanitaria che legale.
La delegazione, accompagnata dai parenti delle vittime del naufragio, si è recata all’obitorio, dove giacevano i corpi senza identità. In una scena toccante, uno dei parenti ha identificato sua moglie e suo nipote.
Nello stesso contesto, la delegazione ha visitato la città di Siracusa, per incontrare le autorità e visitare il campo profughi che attualmente ospita circa 250 rifugiati, palestinesi e siriani, arrivati lo scorso lunedì, 21 ottobre, a bordo di un’imbarcazione. La delegazione ha parlato con loro e documentato le testimonianze sul viaggio altamente rischioso che hanno condotto.
Nella serata di martedì 22 ottobre, la delegazione ha visitato la moschea di al-Rahma, nella città di Catania, che ha avuto un ruolo attivo nell’aiutare i profughi e fornire loro assistenza e alloggio. La delegazione si è anche incontrata con i rifugiati per informarsi sulle loro prospettive future.
(Foto di Amin Abu Rashed, Fb)