Italia: richiesta di arresto contro l’ex comandante della brigata “Golani” dell’esercito di occupazione

Roma. Il quotidiano ebraico Yedioth Ahronoth ha rivelato lunedì che è stata presentata una richiesta di arresto in Italia contro il generale dell’esercito israeliano Ghassan Alian, attualmente presente in segreto nel Paese.

Secondo i media israeliani, l’organizzazione “Hind Rajab” (specializzata nel perseguire legalmente i soldati dell’occupazione) ha lavorato alla stesura di un mandato di arresto contro Alian durante la sua partecipazione a un incontro segreto in Italia.

Alian è attualmente il coordinatore delle attività del governo dell’occupazione e responsabile dell’ingresso di aiuti umanitari a Gaza, oltre a essere stato il precedente comandante della brigata Golani dell’esercito israeliano.

Giovedì scorso, l’organizzazione “Hind Rajab” ha inoltre presentato una denuncia alle autorità svedesi contro un soldato di riserva dell’esercito israeliano residente in Svezia, accusato di aver partecipato in passato a crimini di genocidio nella Striscia di Gaza, secondo quanto riportato dalla radio ufficiale dell’esercito israeliano.

L’organizzazione “Hind Rajab” ha sede principale a Bruxelles, in Belgio, ed è emersa recentemente nei media per il suo lavoro di documentazione sul genocidio in corso contro i palestinesi nella Striscia di Gaza, giunto al sedicesimo mese.

Hind Rajab, il cui nome è stato dato all’organizzazione, era una bambina palestinese di 5 anni uccisa dall’esercito israeliano il 29 gennaio 2024 in un bombardamento su un’auto in cui si era rifugiata insieme a sei membri della sua famiglia nel quartiere di Tel al-Hawa, a sud-ovest della città di Gaza.

L’organizzazione si descrive come “nata durante il genocidio in corso a Gaza” e afferma di onorare la memoria di Hind Rajab e di tutti coloro che hanno perso la vita o sofferto durante la campagna genocida dell’occupazione contro Gaza.

La missione principale dichiarata dall’organizzazione è “promuovere attivamente azioni legali contro i responsabili di queste atrocità, inclusi gli esecutori materiali, i complici e gli istigatori della violenza contro i palestinesi”.

Lunedì, l’emittente israeliana Kan ha riferito di un aumento delle azioni legali intraprese all’estero contro soldati israeliani dall’inizio del genocidio a Gaza. Secondo il rapporto, sono state presentate circa 50 denunce contro soldati di riserva, di cui 10 hanno portato all’apertura di indagini in diversi paesi, senza però che sia avvenuto alcun arresto, finora.

L’emittente non ha specificato i nomi dei paesi coinvolti, ma il quotidiano Haaretz ha riferito che si tratta di Sudafrica, Sri Lanka, Belgio, Francia e Brasile.

Pochi giorni fa, un soldato israeliano è fuggito dal Brasile dopo che un ordine di arresto era stato emesso contro di lui con accuse legate a crimini di guerra a Gaza. Martedì scorso, il quotidiano Israel Hayom ha confermato che in Argentina è stata intentata una causa contro due soldati israeliani, tra cui quello fuggito dal Brasile, per crimini di guerra nella Striscia di Gaza.

L’esercito israeliano, sostenuto dagli Stati Uniti e dall’Europa, continua la sua aggressione contro la Striscia di Gaza. I suoi aerei bombardano ospedali, edifici, torri e case di civili palestinesi, distruggendoli sopra i loro abitanti, e impediscono l’ingresso di acqua, cibo, medicinali e carburante.

(Fonti: Quds News, Quds Press, Telegram).