Jenin, preoccupazione per le sorti di due bambini arrestati 4 giorni fa

child-arrestJenin-Pal.info. le famiglie di due ragazzini del villaggio di Burqin, a Jenin, hanno espresso forte preoccupazione per le sorti dei loro figli, arrestati quattro giorni fa, al posto di blocco di al-Jalma, non avendo più notizie circa le condizioni della loro detenzione.

Le forze di occupazione israeliane, di stanza al posto di blocco di al-Jalma, hanno inseguito e arrestato i due ragazzini, trasferendo loro nel carcere di al-Jalama, dove la loro detenzione è stata prolungata.

Le famiglie dei due ragazzini, Osama Yasser Subh e Ahmed Mufid, entrambi di 13 anni, e studenti delle medie, hanno fatto appello alle organizzazioni internazionali che si occupano dei diritti dei bambini, perché facciano delle pressioni su Israele affinché garantisca il loro rilascio.

Nell’appello, diramato lunedì 27 maggio a mezzo stampa, le famiglie hanno rivelato che l’occupazione ha arrestato i due minorenni nonostante non portassero documenti d’identità, aggiungendo che ora, i due sono rinchiusi nella prigione di Megiddo, e la loro detenzione è stata prorogata fino al 31 maggio.

Hanno anche esortato l’Unicef, il Comitato internazionale della Croce Rossa e i paesi firmatari della Convenzione sui diritti del bambini, ad aiutare loro e garantire la liberazione dei due minorenni dalle carceri israeliane.

Yasser Subh, padre di Osama, si è rivolto a Medici senza frontiere, chiedendo all’organizzazione di compiere il massimo sforzo possibile, per visitare il ragazzino detenuto, e fornirgli le cure mediche necessarie, in quanto soffre d’asma e utilizza l’aerosol, e a volte, necessita del respiratore artificiale.