Jewish Voice for Peace accoglie con favore report di Amnesty International sull’Apartheid israeliano

New York – WAFA. Martedì, Jewish Voice for Peace (JVP) ha accolto con favore lo straordinario rapporto di Amnesty International che documenta l’Apartheid israeliano.

JVP, un’organizzazione di base statunitense che lavora per una pace giusta e duratura secondo i principi per i diritti umani, uguaglianza e diritto internazionale per tutto il popolo di Israele e Palestina, ha affermato che “il nuovo rapporto di Amnesty International, ‘l’Apartheid israeliano contro i palestinesi: sistema crudele di dominazione e crimini contro l’umanità’, fornisce un’ampia documentazione legale della brutale realtà del regime d’Apartheid di Israele sui palestinesi, e offre raccomandazioni chiave su come la comunità internazionale deve ritenere responsabile il governo israeliano”.

“Questo ultimo contributo al crescente corpus di lavoro dei gruppi per i diritti dei palestinesi e degli israeliani, oltre [al lavoro] delle Nazioni Unite, offre una prova vitale della natura istituzionalizzata dell’oppressione israeliana dei palestinesi e di come le leggi e le politiche israeliane siano specificamente progettate per privare i palestinesi dei loro diritti. Determina che lo stato israeliano è inconfutabilmente un regime d’Apartheid”.

Il direttore esecutivo del JVP, Stefanie Fox, ha dichiarato: “Le istituzioni ebraiche statunitensi del passato, come l’ADL, l’AJC e le Federazioni ebraiche, dovrebbero dirigere la loro indignazione per i crimini contro l’umanità che Israele sta perpetrando contro i palestinesi. Al contrario, affermano che la compilazione di un vasto corpus di prove che documentano l’Apartheid israeliano è in qualche modo dannoso per gli ebrei. La difesa del regime di supremazia e violenza di Israele non ha nulla a che fare con la sicurezza ebraica. Un numero ampio e crescente di ebrei statunitensi comprende che l’unica risposta giusta all’Apartheid è unirsi alla lotta per un futuro di uguaglianza e libertà per tutti”.

Il Senior Government Affairs Manager di JVP, Beth Miller, ha dichiarato: “Per decenni, i palestinesi hanno condiviso la violenta realtà della loro vita quotidiana sotto il controllo del governo israeliano, e hanno chiamato il regime oppressivo per quello che è: Apartheid. Organizzazioni per i diritti umani come B’Tselem, Human Rights Watch e Amnesty International aggiungono le loro voci al coro dei gruppi della società civile che chiedono la fine di questo sistema di governo separato e disuguale. È tempo che il governo degli Stati Uniti finisca la sua complicità e smetta di finanziare il brutale regime dell’Apartheid israeliano”.

Il rabbino Brian Walt, del consiglio di rabbini del JVP, ha commentato: “Ho camminato per le strade di Gerusalemme e di Hebron. E ho visto, più e più volte, le misure non etiche che lo stato di Israele adotta per privilegiare gli ebrei rispetto ai palestinesi. Queste misure mi ricordano di essere cresciuto in Sud Africa, dove i sudafricani bianchi erano sistematicamente privilegiati rispetto ai sudafricani neri e mulatti. Non c’è dubbio, a mio avviso, sul fatto che Israele sia un regime d’Apartheid, e senza dubbio la comunità ebraica statunitense deve svolgere un ruolo chiave nel porvi fine. Documentare inconfutabilmente l’Apartheid israeliano, come ha appena fatto Amnesty International, è un passo fondamentale verso lo smantellamento del regime dell’Apartheid israeliano e per sostenere i valori etici fondamentali del giudaismo di uguaglianza, giustizia e libertà per tutti”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.