In un contesto correlato, l’agenzia stampa francese ha reso noto che Kerry ha annullato la sua visita negli Emirati Arabi, programmata per stasera, per tornare, invece, in Israele e incontrare nuovamente Netanyahu.
Sono intense le attività di Kerry, che sembra molto impegnato e con nuove iniziative in serbo, tra le quali il suo incontro con Abbas ad Amman e il ritorno a sorpresa in Israele, ieri sera, per discutere nuovamente con il premier dello Stato ebraico. Tutto ciò lascia presagire che vi siano delle crepe nel muro di silenzio tra palestinesi e israeliani. Ciò si aggiunge alla cancellazione dell’ultimo momento della conferenza stampa di oggi, e il ritorno per la terza volta in Israele.
L’agenzia stampa cinese, Xinhua, ha riferito che Abbas avrebbe informato Kerry che ciò che offre Israele è insufficiente per un ritorno sul tavolo dei negoziati.
Secondo l’agenzia cinese, Abu Mazen (Abbas) avrebbe detto a Kerry che Israele deve congelare le attività negli insediamenti, adottare la soluzione dei due stati e riconoscere i confini del 1967, prima di riprendere i negoziati.
I giornali giordani, invece, parlano di una novità nelle prossime ore, sul versante del processo di pace e il ritorno ai negoziati.
Il giornale al-Arab al-Yom, citando fonti palestinesi, ha rivelato che Israele avrebbe accettato le tre condizioni palestinesi per la ripresa dei negoziati, a patto che vengano attuate secondo un calendario prestabilito. Si tratterebbe di fermare le attività negli insediamenti, liberare i prigionieri palestinesi e determinare le linee di confine.
Le fonti hanno aggiunto che il segretario di Stato Usa avrebbe tenuto la conferenza stampa di stasera proprio per svelare i nuovi sviluppi e annunciare un vertice a quattro, che si terrebbe nei prossimi giorni ad Amman con la partecipazione dei giordani, palestinesi, statunitensi e israeliani. Tuttavia, la conferenza è stata annullata e Kerry è volato di nuovo per incontrare Netanyahu, per la terza volta in due giorni.
Nonostante ciò, le fonti hanno assicurato che un accordo sulle basi dei negoziati è stato raggiunto, con la garanzia che le frontiere del 4 giugno 1967 saranno la linea di partenza, mentre gli altri temi, quali la sicurezza e i confini, verranno discussi nel primo round di negoziati.