Ramallah-Ma’an. Il prigioniero palestinese Khader Adnan, di 37 anni anni, continua lo sciopero della fame a oltranza, sciopero che ha iniziato 12 giorni fa, chiedendo la fine della sua detenzione amministrativa da parte di Israele, dice l’Associazione dei prigionieri palestinese (PPS).
Adnan ha detto all’avvocato della PPS, che gli ha fatto visita in una cella d’isolamento del carcere israeliano di HaDarim, che i servizi delle prigioni israeliane hanno iniziato a imporgli sanzioni dal primo giorno di sciopero. Le sanzioni hanno significato mandarlo in isolamento, impedirgli di andare nel cortile del carcere, ricevere una radio o un giornale, e una penna o un libro.
Adnan ha detto che rifiuta i test medici o le vitamine, attualmente beve solo acqua potabile.
Adnan ha scritto in una lettera, all’inizio della settimana, che il suo obiettivo principale è quello di impedire a Israele di distruggere le conquiste dei prigionieri che hanno ottenuto la libertà attraverso lo sciopero della fame, solo per essere nuovamente arrestati dalle forze militari.
Adnan è stato arrestato l’8 luglio 2014 e condannato alla detenzione amministrativa per la 10a volta nella sua vita.
Nel 2012, il suo sciopero della fame in una prigione israeliana, durato 66 giorni, ha ispirato centinaia di prigionieri ad affrontare la politica israeliana che trattiene i detenuti senza accusa.
Secondo il Centro studi palestinese sui Prigionieri, le autorità israeliane hanno emesso più di 300 ordini di detenzione amministrativa per i Palestinesi dall’inizio del 2015, sei volte di più di quelli emessi nello stesso periodo dell’anno precedente.
Le statistiche suggeriscono un aumento massiccio della carcerazione di Israele per i Palestinesi senza accusa né processo, nonostante le ripetute promesse di limitare la pratica in linea con le norme internazionali.
Traduzione di Edy Meroli