Khaled Mesha’al sulla decisione Ue di rimuovere Hamas dall’elenco del terrore

khaled-meshaal-6Memo. “Noi, la leadership del Movimento di resistenza islamica di Hamas, accogliamo la decisione del Tribunale dell’Unione europea di rimuovere Hamas dall’elenco del terrore dell’Unione europea, e consideriamo tale gesto un passo nella direzione giusta, un modo per dichiarare giusta una posizione considerata finora sbagliata. La posizione sbagliata non è mai stata basata su fatti oggettivi. Oltre a ciò, essa è stata una violazione e una contraddizione del diritto internazionale e delle norme legali e umanitarie che garantiscono alle nazioni il diritto di resistere all’occupazione.
“E’ nell’interesse dell’Unione Europea stare dalla parte del diritto internazionale e delle norme legali e umanitarie, e astenersi dal violare tali leggi sotto il cattivo consiglio di Israele e il suo approfittarsi della comunità internazionale.
A tale proposito sollecito i leader e i governanti degli Stati dell’Ue ad accettare la decisione del Tribunale e a collaborare prendendo le giuste misure verso la decisione politica coraggiosa di rimozione di Hamas dall’elenco delle organizzazioni terroriste, seguendo la decisione del Tribunale e i valori della legge e della giustizia, e rispettando la volontà e i diritti del popolo. Invito poi i leader e i governanti degli Stati dell’Ue a evitare di tergiversare e perdere tempo con misure e appelli per aggirare il diritto internazionale e i fatti oggettivi.
“Spero anche che tutte le forze internazionali, compresi gli Stati Uniti, prendano l’iniziativa di aggiustare gli errori commessi in passato, che, come tutti sanno, sono il risultato delle pressioni di Israele, non dei fatti reali.
Vorrei ricordare a tutti che nella sua lunga storia, dai suoi inizi, 27 anni fa, Hamas ha limitato la propria resistenza e i propri sforzi in Palestina, indirizzandoli contro l’occupazione israeliana. Questo è un diritto naturale per il Movimento e per tutte le nazioni che si trovano sotto occupazione, in accordo con il nostro diritto religioso e con il diritto internazionale: proprio come le altre nazioni a est e a ovest, che resistono e hanno resistito alle forze di occupazione.
Crediamo che questo passo del Tribunale dell’Unione europea, assieme alle iniziative prese la scorsa settimana da diversi Stati dell’Unione europea e dal governo della Svezia, di riconoscimento dello Stato palestinese e dei diritti del popolo palestinese, sia una decisione importante che dovrebbe essere accompagnata dallo sforzo di risistemare le cose e di aggiustare lo storico errore commesso nei confronti del popolo palestinese.
“Il popolo palestinese, come altri popoli che hanno sofferto e soffrono per un’occupazione ingiusta, attende il giorno, in un futuro prossimo, in cui la comunità internazionale e le superpotenze globali chiameranno le cose con il loro nome, e indicheranno le vere forze, paesi e partiti terroristi che esercitano il vero terrorismo contro l’umanità. Tali parti, a iniziare dal terrorismo di Israele, lavorano insieme per commettere atti di terrore della peggior fatta, nel nome dello Stato, davanti agli occhi e agli orecchi del mondo, impuniti e senza dissuasione alcuna”.
Traduzione di Stefano Di Felice