Knesset: proposta di abolire l’arabo come lingua ufficiale

Memo. La Knesset, il Parlamento israeliano, sta esaminando un disegno di legge che propone l'abolizione dell'arabo come lingua ufficiale dello Stato sionista. Questo richiederebbe l'abrogazione della legge emanata dal Mandato britannico in Palestina nel 1922, che proclamava lingue ufficiali l'arabo, l'ebraico e l'inglese. Quando poi fu creato lo Stato d'Israele tramite la pulizia etnica del 1948, i sionisti misero alla porta l'inglese come mezzo di comunicazione ufficiale.

Il disegno è solo una delle varie iniziative volte a minare la posizione dell'arabo, lingua madre di oltre 1,25 milioni di cittadini israeliani, un quinto della popolazione. Ad esempio, una bozza di costituzione – appoggiata da diverse istituzioni israeliane – ne propone anche l'abolizione dello status ufficiale.

È una bozza razzista per natura ed intenti, e fa parte di una serie di leggi intolleranti ed estremiste dalle quali è emersa una certa ossessione da parte del Parlamento e del governo israeliani negli ultimi anni: è la denuncia dell'esperto di diritti umani Yusef Jabarin, presidente del Centro arabo per gli studi sui diritti umani di Nazareth e professore di diritto all'università di Haifa.

Jabarin ha nominato la dichiarazione di fedeltà allo Stato ebraico e sionista e il divieto a celebrare la Nakba per citare solo due esempi di leggi che colpiscono al cuore la condizione e l'identità dei cittadini arabi palestinesi d'Israele.

L'esperto ha poi aggiunto che la lingua ufficiale del paese deriva dalla veridicità delle rivendicazioni palestinesi, che sono i legittimi proprietari delle terre in Israele: questo conferisce loro diritti a livello collettivo e nazionale, in base alle leggi e convenzioni internazionali. Il più importante di questi è il diritto a conservare la propria lingua e identità nazionali, e a svilupparle liberamente.

Infatti – ha spiegato – non solo la classe dirigente non ha rispettato l'ufficialità dell'arabo, ma ha anche cercato di nasconderlo e di distorcerlo, come ha fatto con altri elementi dell'identità nazionale dei palestinesi. Anche la nostra memoria nazionale e la nostra narrazione dei fatti hanno subito degli attacchi”. Ciononostante, ha proseguito, nessuno ha avuto ancora il coraggio di abolire l'arabo formalmente, per evitare critiche a livello internazionale: “La salvaguardia collettiva della lingua da parte dei palestinesi in Israele, ovvero l'arabo, è stata possibile grazie a lotte lunghe e tenaci, a dispetto delle politiche dello Stato”.

La votazione del disegno, ha precisato Jabarin, avverrà dopo la Giornata internazionale della lingua madre. “Organizzazioni quali l'Unesco e l'Unione Europea – ha insistito – dovrebbero prendere una posizione chiara contro questo decreto razzista, ed anche contro le misure adottate da Israele ai danni dei diritti storici che riguardano l'identità, la lingua e cultura, i monumenti e i luoghi sacri dei cittadini palestinesi”.

Fonte: Al Quds Al Arabi

 

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