L’occupazione israeliana rifiuta la richiesta dell’Autorità palestinese di far entrare armi e critica Abbas

Lo stato israeliano ha rifiutato la richiesta dell’Autorità palestinese di far entrare un certo numero di carri leggeri, bombe RPJ e armi leggere donate da paesi arabi.

Il giornale di lingua ebraica Haaretz ha riportato la notizia nel numero di oggi, affermando che la richiesta palestinese riguarda decine di carri leggeri, migliaia di fucili e milioni di pallottole. Ha anche chiarito che gli organi di sicurezza israeliani temono un futuro utilizzo di tali armi contro Israele, come è già accaduto con quelle fatte entrare al tempo di Yasser Arafat, il defunto presidente.

Il giornale ha indicato che era stato precedentemente concesso il permesso d’ingresso di alcune armi leggere e di munizioni tramite contatti diretti con l’autorità o mediante il coordinatore americano, il generale Dayton.

Carri per proteggere Fatah

Secondo il giornale, tra gli  organi di sicurezza è nato un diverbio riguardo la capacità del movimento Fatah di resistere davanti a Hamas in qualsiasi scontro futuro.

L’organo di sicurezza interna “ash-Shabak” e l’ufficio che coordina le operazioni militari israeliane nelle zone palestinesi occupate sono convinte che Fatah non potrà resistere a Hamas e che quindi non c’è motivo di aiutare particolarmente il movimento nella striscia di Gaza. C’è invece chi crede che Fatah non sia così debole ma, piuttosto, in grado di far fronte a Hamas.

Lo stesso giornale ha riportato dichiarazioni rilasciate da responsabili di Fatah durante alcune trattative con elementi della sicurezza israeliana. I carri servirebbero a proteggere i loro uomini e a disperdere le manifestazioni di sostegno a Hamas. Si parla di decine di carri attualmente in Egitto.

Viene riferito inoltre che "l’anno scorso Israele ha più volte permesso l’ingresso di armi nella striscia di Gaza. Le spedizioni sono giunte dall’Egitto e dalla Giordania in coordinamento con Israele, trasferendo circa 2.500 fucili e milioni di pallottole.

Secondo il giornale, il presidente palestinese Mahmud Abbas avrebbe detto pochi giorni fa, durante trattative a porte chiuse, che Israele è intenzionata a indebolire gli organi ufficiali di sicurezza, non consentendo l’ingresso di armi e munizioni dagli stati arabi, nonostante sappia quanto inferiori siano gli armamenti dell’autorità rispetto a quelli di Hamas.

Abbas è debole

Nello stesso contesto, il ministro degli esteri israeliano “Tzipi Livni” ha affermato di non essere sicura che il presidente Mahmud Abbas e i suoi uomini siano in grado di effettuare i compiti su cui conta Israele.

Il giornale di lingua ebraica “Yedaut Ahranut” ha riportato quanto detto dalla Livni, in una seduta a porte chiuse, ossia che non serve appoggiare Abbas perché è diventato una personalità molto debole sulla piazza palestinese.

Il giornale ha rivelato la presenza di un’alleanza tra la Livni e Olmert nell’appoggiare il presidente palestinese Abbas.

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