La Banca Mondiale: il 2006 è il peggiore nella storia economica palestinese.

Dal nostro corrispondente.

La Banca Mondiale ha affermato che l’embargo occidentale e gli ostacoli israeliani possono rendere il 2006 l’anno peggiore nella storia dell’economia dell’Autorità palestinese.

La B.M. sostiene che il reddito medio di un palestinese si è abbassato del 40%. Nello stesso tempo, il livello di povertà è aumentato arrivando a toccare il 67% della popolazione.

Il direttore della Banca Mondiale in Cisgiordania e Striscia di Gaza, David Krieg, ha parlato dell’esistenza di una forte crisi economica attualmente in corso nei Territori palestinesi che danneggia gli sforzi effettuati nei tredici anni passati per mettere le basi di un’economia stabile.

In un rapporto, la B.M. prevede che il 2006 sarà il peggiore nella storia dell’economia palestinese se l’attuale situazione di crisi si protrarrà, e che vi sarà un arretramento della crescita economica e un grande aumento della disoccupazione.

E ha sottolineato che se non si avvierà un cambiamento nella politica degli aiuti, nel 2008 la disoccupazione arriverà al 47% e la povertà al 74% (rispetto al 44% dell’anno scorso).

Nel 2008 la percentuale di crescita reale scenderà del 55% (dal 1999).

La B.M. ha evidenziato che i donatori occidentali hanno bloccato i loro aiuti diretti all’Autorità palestinese a marzo/aprile per esercitare pressioni sul governo guidato dal movimento di Hamas affinché riconosco Israele, rifiuti la violenza e rispetti gli accordi di pace temporanea. Questo ha impedito al governo di pagare gli stipendi mensili a 165 mila impiegati.

Da parte sua, il sottosegretario generale della Lega Araba, Mohammad Sbeh, ha annunciato la richiesta dei paesi membri di poter inviare i fondi promessi all’Anp per effettuare i pagamenti degli stipendi dei dipendenti pubblici (come promesso dal presidente Abbas) prima del mese di Ramadan.

 

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