La Banca Mondiale: la situazione idrica di Gaza è allarmante

1699829141Ramallah-PIC. La Banca Mondiale ha dichiarato in un comunicato divulgato mercoledì che le risorse idriche in Palestina sono estremamente rare e ha inoltre sottolineato che la situazione a Gaza è allarmante.

Adnan Ghosheh, specialista dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari, ha dichiarato che solo il 10% della popolazione a Gaza ha accesso all’acqua potabile contro il 90% in Cisgiordania o circa l’85% nella regione del Medio Oriente e Nord Africa in generale.

I liquami proveniente dalle zone densamente popolate e dai campi rifugiati a Gaza si infiltrano nelle falde acquifere oppure fluiscono direttamente nel Mar Mediterraneo, ha affermato Adnan Ghosheh.

Pertanto c’è una carenza d’acqua accompagnata da una forte domanda, bisogna considerare l’aumento della popolazione che ora ammonta a quasi 2 milioni. Allo stesso tempo ci sono dei problemi per quanto riguarda la qualità e la quantità d’acqua.

Ghosheh ha sottolineato che circa 150 operatori forniscono una sorta di acqua desalinizzata che è stata filtrata al fine di essere bevuta e usata per cucinare. Quest’acqua è più costosa e non proviene da una fonte d’acqua migliore.

“Nel passato Israele forniva delle buone qualità d’acqua, ma la domanda è aumentata con la crescita della popolazione e il volume d’acqua fornito in base a quanto stabilito dagli accordi di Oslo del 1993, è ben lungi da essere sufficiente. La questione idrica è diventata particolarmente sensibile una quindicina d’anni fa con il degrado del servizio e l’esaurimento della risorsa. Questa crisi ha già portato dei Palestinesi a lasciare Gaza”.

Il rapporto della Banca Mondiale ha rivelato che l’accesso all’acqua in Cisgiordania rappresenta una sfida per la popolazione. Ci sono delle zone in cui il consumo quotidiano d’acqua per persona è di 25-30 litri, mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda 120 litri per abitante al giorno..

Traduzione di Sara Faoro