La campagna ha l’obiettivo di equiparare i rifugiati palestinesi che sono stati scacciati dal loro Paese, e gli ebrei che sono stati portati nei Territori palestinesi con l’incoraggiamento dell’Agenzia ebraica e dei governi israeliani.
“Sono un rifugiato” è il titolo della campagna lanciata dal ministro martedì 28 agosto, che invita gli israeliani nati in Paesi arabi a caricare video di testimonianze che raccontino “la storia della loro deportazione da quei Paesi”.
Il ministro degli Esteri chiede agli ebrei arabi e alle loro famiglie di postare video-testimonianze su una pagina Facebook che sarà lanciata in arabo, ebraico e inglese.
La campagna ha l’obiettivo di promuovere il riconoscimento e la compensazione per i “rifugiati ebrei” e le loro famiglie e sollevare la questione a livello internazionale.
“Circa 856mila ebrei arabi sono stati espulsi o hanno lasciato le loro case senza un soldo e sono arrivati in Israele come rifugiati”, ha dichiarato Ayalon, aggiungendo che la storia della loro “espulsione” non ha mai ottenuto il riconoscimento della comunità internazionale o dei governi israeliani.