La calata degli Vandali: le forze di occupazione contro il sistema scolastico palestinese. 8 morti, 63 feriti, 298 arrestati tra studenti e insegnanti, e scuole trasformate in prigioni.

Dal Ministero dell’Educazione e dell’Istruzione palestinese.
Gli attacchi delle forze di occupazione israeliana contro gli istituti scolastici e le università durante l’anno 2006-2007: 8 palestinesi uccisi, 63 feriti, e 298 professori e studenti arrestati.


L’ufficio di informazione nel ministero dell’Educazione e Istruzione e
degli Studi superiori ha reso noto che le aggressioni dell’occupazione
israeliana contro l’apparato accademico e scolastico dell’anno 2006-2007 hanno provocato 8 morti e 63 feriti.


Il ministero ha condannato l’uccisione dello studente
Ahmad Abdelhasan, avvenuta l’altro ieri. Frequentava la IX classe (in Italia equivale alla I superiore). I militari israeliani gli hanno sparato, crivellandolo di colpi, mentre stava
giocando nel cortile di casa con un fucile di plastica.

In un rapporto del ministero, diramato ieri, mercoledì 4 luglio, si evidenzia come le
violazioni israeliane durante l’anno scolastico abbiano raggiunto
studenti e insegnati. Le persone sequestrate, tra allievi, docenti e presidi
sono 298, in aggiunta all’ex ministro dell’Istruzione, Naser Ad-Din
Ash-Shaer.

Secondo il rapporto, 10 scuole sono state danneggiate a seguito di
attacchi da parte dei soldati di occupazione – vetri, finestre, porte, portoni principali rotti -, in aggiunta alla distruzione di documenti, al furto di computer e fotocopiatrici.

Alcuni edifici scolastici sono stati traformati in centri di detenzione – come le scuole Jamal Abdelnaser e Dhafet Al-Masri – per imprigionare i cittadini durante l’invasione della città di Nablus, a fine
del mese di febbraio (come usavano fare le dittature latino-americane negli anni ’70 e ’80).

Il rapporto ha evidenziato le violazioni israeliane contro
l’apparato accademico: agli ingressi dei villaggi e delle città palestinesi sono stati posti blocchi militari che impediscono
il transito agli insegnati e agli studenti. Citiamo, ad esempio, le barriere di
“Huwarah” e “Zatarah”, a sud di Nablus, che bloccano regolarmente l’accesso a
30-90 insegnati.

Si ricorda che il diritto allo studio è garantito e protetto dal diritto internazionale e dalle convenzioni sui diritti dell’Umanità, ma Israele ne è al di sopra.

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