La Campagna internazionale per preservare l’identità palestinese,  dà l’avvio alle sue attività online per l’edizione del 2020

Quds Press. Intimaa’, la Campagna internazionale per preservare l’identità palestinese,  dà l’avvio alle sue attività online per l’edizione del 2020 – in collaborazione con la Conferenza popolare dei Palestinesi all’estero.

I palestinesi all’estero hanno lanciato, tramite una piattaforma online per la comunicazione a distanza, l’undicesima edizione della Campagna Intimaa’ (appartenenza), per commemorare il 72° anniversario della Nakba e affermare il diritto al ritorno, in conformità con le attuali circostanze create dall’epidemia del coronavirus, rielaborando nuove forme di movimento e interazione.

Questo è quanto si apprende da una dichiarazione, pubblicata sulla propria pagina facebook, della Campagna internazionale per preservare l’identità palestinese in partenariato con la Conferenza popolare dei Palestinesi all’estero (non governativa).

Il coordinatore generale della Campagna Intimaa’, Yasser Qaddoura, ha affermato che l’obiettivo per il quale è stata lanciata la campagna dal 2010 è “rafforzare il sentimento di appartenenza alla Palestina, attivare il ruolo popolare nell’adesione ai diritti, di cui il più importante è il diritto al ritorno, e preservare la memoria collettiva e del patrimonio palestinese”.

Nonostante le attuali condizioni dovute all’epidemia del coronavirus, Qaddoura ha elencato una serie di forme e di modalità per partecipare alla campagna, come per esempio alzare la bandiera palestinese, indossare gli abiti tradizionali palestinesi e ravvivare l’eredità palestinese. Tenuto conto che vige l’obbligo di restare a case e che le tradizionali attività di aggregazione sono state interrotte, il coordinatore generale ha spinto il comitato organizzativo a “reinventare nuove forme di movimento e a spingere il pubblico a interagire con la Campagna […] sono stati pianificati nuovi programmi per facilitare la partecipazione a distanza, attraverso i social media e i mezzi disponibili, e per trarre vantaggio dall’incontro delle famiglie nelle case; molte personalità e artisti creativi si sono ingegnati per apportare più idee e contributi”.

Qaddoura prevede che l’adesione del pubblico alla Campagna per quest’anno includa opere creative e una partecipazione distinta, in particolare da parte di “artisti, poeti, pittori e giovani”.

In ultimo ha sottolineato che la campagna “non è mera cooperazione tra individui o istituzioni, ma quest’anno è in collaborazione con la Conferenza popolare dei Palestinesi all’estero e si sta muovendo in cooperazione con varie campagne e iniziative che servono e supportano la causa palestinese”.

A sua volta, l’ingegnere Hisham Abu Mahfouz, vice segretario generale della Conferenza popolare dei Palestinesi all’estero, ha accolto favorevolmente il debutto della campagna in collaborazione con la Conferenza popolare per commemorare il 72° anniversario della Nakba, nella speranza che la celebrazione del prossimo ritorno in Palestina diventi il titolo dell’evento “Liberazione, ritorno e gioia sulla nostra terra”.

Abu Mahfouz ha dichiarato: “Contemporaneamente continuiamo a lavorare alla campagna di solidarietà con i prigionieri (“Non siete soli – noi siamo con voi”) e chiediamo il rilascio dei prigionieri nelle carceri di occupazione alla luce di questa crisi”; ha poi aggiunto che gli sforzi della Conferenza si manifestano “nel restare accanto ai palestinesi nelle case e nell’offrire supporto a quelli nei campi profughi, luoghi nei quali realizziamo progetti di soccorso dove necessario”.

La Campagna di quest’anno quindi vuole essere una conferma al mondo che “il popolo palestinese, attraverso le sue generazioni, difende pienamente tutti i propri diritti, in particolar modo il diritto al ritorno, e che queste generazioni non dimenticheranno la loro eredità e tutto ciò che li collega alla Palestina; con questa celebrazione, lanciamo eventi che collegano le nostre generazioni all’estero alle loro terre, al loro patrimonio e alla loro identità, in modo che con questo strumento possiamo affrontare “l’affare del secolo”, il progetto di sradicamento del popolo palestinese dalla propria terra e dalla propria identità”.

L’ingegnere, in ultimo, ha sottolineato che la Conferenza continua pertanto con le proprie attività, con indirizzi diversi, e che per aumentare il senso di appartenenza alla patria e all’identità palestinese sarà intitolata Al-Quds. 

La Campagna Intimaa’ è stata lanciata per la prima volta nel 2010, dura per tutto il mese di maggio di ogni anno e vi partecipano decine di istituzioni e comitati che lavorano e sostengono la causa palestinese; lavora per rafforzare il sentimento nazionale tra i rifugiati palestinesi nelle loro varie ubicazioni all’interno e all’esterno della Palestina, per attivare il ruolo del popolo palestinese nell’affrontare l’“accordo del secolo” e mettere in evidenza l’adesione della gente ai proprio diritti storici, soprattutto al diritto al ritorno.

Il termine “diritto al ritorno” apparve dopo la Nakba che colpì i palestinesi nel 1948, dopo che una serie di massacri commessi da bande sioniste contro decine di villaggi e città provocarono lo sfollamento di circa 800.000 palestinesi.

Da quel momento, i rifugiati palestinesi, che attualmente ammontano a circa 5,9 milioni, chiedono di tornare nelle loro terre.

Le risoluzioni internazionali emesse dalle Nazioni Unite stabiliscono il diritto dei rifugiati a tornare nelle loro terre; tale diritto, finora, non è stato ancora attuato, nonostante siano trascorsi 72 ben anni dalla catastrofe.

Traduzione per InfoPal di Alice Bondì