La Chiesa cattolica chiede a Israele di agire per fermare gli attacchi razzisti

Gerusalemme-AfpLa settimana scorsa, la Chiesa cattolica romana ha chiesto una presa di posizione israeliana, dopo che estremisti ebrei hanno imbrattato con scritte razziste gli uffici di proprietà del Vaticano a Gerusalemme Est, a pochi giorni dalla visita papale in Terra Santa.

Il ministro israeliano per la Sicurezza interna, Yitzhak Aharonovitch, ha dichiarato che il governo prevede di utilizzare la detenzione amministrativa contro gli estremisti sospettati di crimini razziali.

La scritta in ebraico “Morte agli arabi, ai cristiani e a coloro che odiano Israele” ha imbrattato gli uffici dell’Assemblea dei Vescovi nel centro di Notre Dame, nel complesso di proprietà del Vaticano di fronte alle mura della Città Vecchia di Gerusalemme, lunedì 5 maggio, secondo quanto ha riferito la Chiesa Cattolica Romana.

“Il centro Notre Dame è di proprietà della Santa Sede e tale provocazione giunge due settimane prima della visita di Papa Francesco in Terra Santa”, ha scritto il Patriarcato Latino sul suo sito web.

“I Capi delle Chiese in Terra Santa stanno preparando una serie di azioni per informare l’opinione pubblica locale e internazionale, e per far sì che le autorità e i funzionari pubblici siano consapevoli delle loro responsabilità”.

La polizia israeliana ha confermato che ci sono stati anche nuovi attacchi di odio contro obiettivi musulmani palestinesi nel nord di Israele, mercoledì 7 maggio, l’ ultimo di una serie rivolti principalmente contro immobili residenziali palestinesi, ma anche contro chiese e moschee.

La polizia israeliana ha catturato un uomo che ha bucato le gomme dei veicoli di un palestinese nella città di Yokneam, ha detto il portavoce Micky Rosenfeld alla AFP.

Gli investigatori cercavano di stabilire se è stato anche responsabile degli atti vandalici contro l’esercizio di un dentista druso, nella stessa giornata.

“Morte agli arabi” e “Price Tag” (Prezzo da pagare) sono stati spruzzati sulle finestre della sua clinica, hanno riferito i media.

“Prezzo da pagare” è un eufemismo per gli attacchi di odio da parte di estremisti ebrei.

Il ministro della Sicurezza interna ha detto che il governo si sta organizzando per consentire l’uso della detenzione amministrativa contro chi è sospettato di tali crimini, poteri usati finora quasi esclusivamente contro i palestinesi.

“E’ intenzione del governo usare la detenzione amministrativa contro chi porta a termine gli attacchi del “Price Tag”, ha dichiarato Aharonovitch alla radio dell’esercito.

La detenzione amministrativa permette che i sospettati di crimini siano detenuti senza processo per un massimo di sei mesi. Tali ordini possono essere rinnovati all’infinito secondo la decisione del giudice.

Per la prima volta, il Rapporto nazionale sul Terrorismo del 2013 del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti vi ha incluso gli attacchi detti del “Price Tag”, citando i dati delle Nazioni Unite su “399 attacchi da parte di coloni israeliani estremisti che hanno comportato lesioni ai palestinesi o danni alle proprietà”.

Tali attacchi sono rimasti “in gran parte impuniti”, afferma il rapporto.

Anche se la polizia ha compiuto decine di arresti, non sono stati aperti procedimenti giudiziari per il “Price Tag“ e il governo è intervenuto solo in quanto sotto crescente pressione autorizzando l’agenzia di sicurezza interna Shin Bet a intervenire.
Il ministro della Giustizia, Tzipi Livni, ha dichiarato domenica 4 maggio che avrebbe sostenuto l’idea di definire questi crimini come “terrorismo” dopo che il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, per la prima volta, ne ha fatto menzione nella sopracitata relazione globale sul terrorismo.

Livni e Aharonovitch hanno tenuto una riunione d’emergenza, mercoledì 7 maggio, con il procuratore generale e i capi della sicurezza per discutere dell’ondata di attacchi e su come affrontarli, si legge in una dichiarazione dell’ufficio di Livni.

Essa afferma che i ministri informeranno il Consiglio di sicurezza sugli eventi degli ultimi sei mesi, da quando il fenomeno del “Price Tag” è stato ufficialmente messo fuori legge, e valuta l’idea di dichiarare i responsabili di tali atti come “gruppo terroristico”. E aggiunge che avrebbe anche cercato di incrementare un maggior uso di ordini restrittivi per rimuovere sospetti dai loro abituali luoghi di transito e arrestarli, nel caso violino tali ordini.

Traduzione di Edy Meroli