

Cisgiordania. Lunedì 3 febbraio, l’operazione militare israeliana nel nord della Cisgiordania occupata è entrata nel suo 15° giorno a Jenin e nel 9° giorno a Tulkarm, tra l’uccisione di nativi e la distruzione di case e proprietà.


L’esercito di occupazione ha esteso le aggressioni alla cittadina di Tammun, nel sud di Tubas come preludio allo spiegamento delle sue forze in altre città e villaggi nella Cisgiordania settentrionale. Ha, inoltre, costretto 12 famiglie a lasciare le loro case, trasformandole in postazioni militari.
Fonti locali hanno affermato che le IOF hanno condotto una campagna di arresti.

A Jenin, domenica sera le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno fatto saltare in aria quattro quartieri nel campo profughi, distruggendo decine di case.

Il direttore della municipalità di Jenin, Mohammad Jarrar, ha dichiarato: “L’attuale aggressione israeliana è la più grande in termini di scala ed è una replica di quanto accaduto a Gaza. La città si trasformerà in un’area deserta e completamente distrutta se l’offensiva continua”.
Fonti locali hanno affermato che le IOF hanno portato grandi carichi di esplosivi nel campo di Jenin e li hanno posizionati all’interno di molte case in diversi quartieri prima di farli detonare.
Le fonti hanno aggiunto che nei giorni scorsi le IOF hanno costretto i residenti del campo a lasciare le loro abitazioni, hanno demolito e fatto esplodere diverse case e strade, hanno trasformato decine di strutture in postazioni militari e schierato decine di truppe in tutte le aree.
Poche ore dopo la massiccia detonazione di case nel campo profughi, l’esercito israeliano ha minacciato di bombardare un edificio residenziale.
Secondo l’agenzia di stampa WAFA, le IOF hanno notificato alla famiglia di al-Saadi la loro intenzione di bombardare la sua casa di tre piani nel quartiere orientale della città se suo figlio, Qusay, non si fosse consegnato.
Le Brigate al-Quds del Jihad islamico hanno affermato che un gruppo di loro combattenti ha fatto detonare all’alba un ordigno esplosivo su un veicolo delle IOF nella cittadina di Silat al-Harithiya, a nord-ovest di Jenin.
L’ospedale pubblico di Jenin è stato danneggiato dalle forti esplosioni provocate dalla demolizione di un isolato residenziale nel campo profughi di Jenin da parte dell’occupazione israeliana.
Lunedì, a Tulkarm, le forze israeliane hanno continuato a pattugliare diverse strade della città e del suo campo profughi, tra aggressioni ai venditori.
Fonti locali nel campo profughi hanno riferito che le IOF hanno iniziato a costringere i cittadini a lasciare le loro case e ne hanno trasformate alcune in postazioni militari.
Un cittadino è rimasto ferito quando uno dei cecchini delle IOF schierati all’interno di alti edifici ha aperto il fuoco contro di lui.
All’alba, le forze israeliane hanno fatto irruzione nelle case palestinesi nel sobborgo di Ezbet at-Tayyah, nel sud, e hanno rapito cinque giovani.
Le IOF continuano inoltre ad assediare gli ospedali di Thabet Thabet e al-Israa e a ostacolare il movimento delle ambulanze e del personale medico.

Nella Gerusalemme occupata e nel campo di Shuafat sono in corso arresti di nativi palestinesi.
Durante la sua visita a Washington, il ministro delle finanze israeliano di estrema destra Bezalel Smotrich ha esortato il primo ministro Benjamin Netanyahu a imporre la sovranità sulla Cisgiordania occupata.
(Fonti: PIC, Quds Press, Quds News, Telegram).