La Conferenza dei Palestinesi in Europa respinge l’accordo europeo con Israele

European Union

La Conferenza dei Palestinesi in Europa ha espresso la propria insoddisfazione e profonda preoccupazione per i recenti colloqui tra la Commissione europea e Israele per raggiungere un accordo sullo scambio di dati personali sui cittadini palestinesi che vivono nei Territori occupati.

La Conferenza dei Palestinesi in Europa ha dichiarato il suo totale rifiuto dell’accordo in quanto costituisce una chiara violazione delle leggi e delle norme internazionali e una flagrante violazione del decreto generale europeo sulla protezione dei dati personali n. 679/2016.

La Conferenza dei Palestinesi in Europa ha inoltre sottolineato che l’accordo è in totale contraddizione con la posizione europea nei confronti della causa palestinese, poiché conferisce a Israele la totale sovranità sulle terre palestinesi occupate e mina ogni possibilità di soluzione a due Stati.

La Conferenza dei Palestinesi in Europa accoglie con favore la posizione dei 13 Paesi europei contro l’accordo e invita gli altri Paesi a interrompere i colloqui con il governo israeliano e a rispettare il diritto del popolo palestinese alla sovranità e all’indipendenza.

La Conferenza dei Palestinesi in Europa ha anche invitato le istituzioni e gli attivisti filo-palestinesi in Europa a prendere tutte le misure politiche e legali possibili per fare pressione sui decisori politici europei affinché fermino questo accordo ingiusto che viola chiaramente i diritti del popolo palestinese.

13 Paesi su 27 hanno respinto l’accordo, tra cui Francia, Irlanda e Lussemburgo, descrivendo tale passo europeo come un “pericoloso precedente” e una “flagrante violazione del diritto internazionale”.