La Corte internazionale di giustizia esamina il divieto imposto da Israele all’UNRWA

L’Aja. Lunedì la Corte internazionale di giustizia (ICJ) ha iniziato le udienze del caso intentato dalla Turchia e da altri 39 Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica, della Lega Araba, dell’Unione Africana e delle Nazioni Unite contro Israele per la decisione di vietare le attività dell’UNRWA in Palestina.

Le udienze dureranno cinque giorni e i giudici ascolteranno le osservazioni di tutti i Paesi che hanno aderito al caso.

Nel suo intervento, il ministro del Diritto e delle Riforme Istituzionali della Malesia, Azizah Othman Said, ha condannato le atrocità israeliane nell’ambito di un più ampio sforzo per cancellare la presenza palestinese.

Ha accusato Israele di aver strumentalizzato le restrizioni imposte alle agenzie delle Nazioni Unite, in particolare all’UNRWA, per sradicare forzatamente i palestinesi dalla loro patria.

“Queste dichiarazioni dei funzionari israeliani sullo sfollamento dei palestinesi dimostrano un piano deliberato”, ha dichiarato lunedì alla Corte.

Nel dicembre 2024, 137 paesi hanno votato all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a favore del deferimento del caso all’ICJ, con solo 12 contrari.

Sabato, l’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump ha deciso di revocare l’immunità dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (UNRWA) e di non considerarla più parte delle Nazioni Unite, consentendone il perseguimento presso i tribunali statunitensi.

Lunedì 17 febbraio, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha approvato una legge che vieta l’UNRWA, con il sostegno della maggioranza dei membri della Knesset.

Il 28 ottobre 2024, la Knesset israeliana ha approvato due leggi che proibiscono all’UNRWA di svolgere qualsiasi attività all’interno della Palestina occupata nel 1948, revocando i privilegi e le agevolazioni ad essa concesse e vietando qualsiasi contatto ufficiale.

Il divieto di operare nei Territori palestinesi occupati è entrato in vigore il 30 gennaio. Il divieto proibisce all’UNRWA di gestire qualsiasi ufficio di rappresentanza, fornire qualsiasi servizio o svolgere qualsiasi attività, direttamente o indirettamente, in Palestina.

(Fonti: PIC, Quds News).