La crisi di Gaza: Israele riduce i rifornimenti di energia elettrica per il terzo giorno mentre l’Egitto fornisce combustibile

Gaza-Ma’an, PIC. Il governo egiziano ha iniziato a fornire carburante per uso industriale per attivare l’unica centrale elettrica di Gaza, chiusa ad aprile, quando i funzionari dell’elettricità di Gaza avevano affermato di non potersi permettere le tasse imposte dall’Autorità nazionale palestinese (ANP) sul diesel che avevano raddoppiato il costo dell’impianto. La centrale elettrica non è stata utilizzata a pieno regime per anni, con il blocco paralizzante di Israele che limitava pesantemente le importazioni di carburante nell’enclave costiera.

Di conseguenza le linee elettriche israeliane sono rimaste l’unica fonte di energia affidabile nel territorio impoverito, in quanto le linee elettriche egiziane che servono il sud di Gaza sono spesso fuori uso a causa di problemi tecnici, e questa settimana Israele ha ridotto l’energia elettrica fornita a soli 24 megawatt, peggiorando ulteriormente le condizioni di Gaza.

I testimoni hanno riferito a Ma’an di aver visto delle autocisterne di carburante che entravano a Gaza attraverso il valico di confine con l’Egitto, aperto eccezionalmente mercoledì mattina per consegnare il carburante.

Il ministro delle Finanze di Gaza Salim al-Kayyali ha dichiarato a Ma’an che 11 camion di carburante contenenti approssimativamente 500mila litri di diesel sono stati consegnati alla centrale elettrica, aggiungendo che un altro milione di litri sarebbe stato inviato mercoledì sera o giovedì mattina. Ha sottolineato che questo carburante è destinato solo alla centrale e non ai veicoli.

Queste azioni dell’Egitto sono state intraprese in seguito a una riunione fra una delegazione di Hamas e i funzionari egiziani avvenuta la settimana scorsa in Cairo.

Tawfiq Abu Naim, sottosegretario del Ministero dell’Interno di Gaza presieduto da Hamas, ha dichiarato durante una conferenza stampa alla frontiera di Rafah che gli egiziani “hanno promesso di aprire il valico e di introdurre ulteriori facilitazioni”, anche se non è ancora chiaro se si riferisse all’entrata di ulteriore carburante o alla possibile apertura di Rafah per permettere ai palestinesi intrappolati da entrambi i lati del confine di attraversare.

Mentre l’ANP ha dichiarato che la decisione di tagliare i fondi per l’elettricità è dovuta al fatto che Hamas non era stata in grado di rimborsare il governo con base a Ramallah, i critici hanno affermato che l’ANP guidata da Fatah sta in realtà cercando di fare pressioni sulla rivale Hamas affinché rinunci al controllo dell’enclave assediata.

Traduzione di F.G.