La denuncia del Pchr: Israele ha ucciso due ragazzi palestinesi e ferito altri 3 civili

PCHR – Centro Palestinese per i Diritti Umani. Comunicato stampa: “Le forze israeliane hanno ucciso due ragazzi palestinesi e ferito altri 3 civili, compresi 2 ragazzi, in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, in due crimini distinti dovuti all’eccessivo uso di forza e nonostante le vittime non rappresentassero per loro né una minaccia né un pericolo”.

12 gennaio 2018.

Nel giro di un’ora, nel pomeriggio di giovedì scorso 11 gennaio 2018, le forze israeliane hanno ucciso due ragazzi palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza e ferito altri 3 civili, inclusi 2 ragazzi, nella Striscia di Gaza.  Due di loro sono gravemente feriti.  Questi due nuovi crimini si sono verificati alla luce dell’escalation del governo israeliano a seguito della decisione USA di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.

Questi recenti crimini e uccisioni commessi dalle forze israeliane provano maggiormente che quest’ultime rivendicano deliberatamente il maggior numero di vittime possibile tra i manifestanti palestinesi.  Il follow-up emesso dal personale del Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR) ha mostrato che le forze israeliane hanno intensificato deliberatamente l’utilizzo di proiettili veri per fronteggiare i civili disarmati colpendo direttamente i civili durante dimostrazioni pacifiche, sottolineando che i manifestanti non rappresentano nessuna minaccia né pericolo per la vita dei soldati israeliani.

Secondo le investigazioni svolte dal PCHR riguardo al primo crimine, intorno alle 15:30 di giovedì 11 gennaio 2018, circa 20 ragazzi palestinesi e giovani uomini si sono riuniti nell’area delle Colline di Um Hasaniyeh vicino alla barriera di confine tra Israele e la Striscia di Gaza, a est di al-Bureij nella parte centrale della Striscia di Gaza.  I ragazzi e i giovani hanno lanciato pietre contro i soldati israeliani che stazionavano davanti alle barriere di sabbia, lungo la linea di confine in segno di protesta nei confronti della dichiarazione del presidente USA di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.  Alle 16:30 circa, alcuni di loro si sono avvicinati a circa 50-70 metri dalla barriera e, immediatamente, i soldati hanno aperto il fuoco.  Come risultato, quattro di loro, inclusi 3 ragazzi, sono stati raggiunti dalle pallottole e prelevati da un’ambulanza della Mezza Luna Rossa Palestinese (PRCS) con destinazione l’ospedale dei Martiri di al-Aqsa a Deir al-Balah per ricevere le cure mediche.  I dottori dell’ospedale hanno dichiarato la morte di uno dei ragazzi identificato come Amir Abdel Hamid Mosaed Abu Mosaed (15 anni) proveniente dalla cittadina di al-Musader  dopo avere ricevuto una pallottola al petto.  Gli altri 3 civili, provenienti tutti da al-Bureij, sono un ragazzo di 16 anni  ferito all’addome da una pallottola e un giovane di 20 anni anch’esso ferito all’addome. I dottori hanno definito le loro ferite gravi, mentre un ragazzo di 17 anni è stato lievemente ferito alla coscia sinistra da una pallottola.

Secondo le indagini del PCHR inerenti al secondo crimine, intorno alle 16:40 dello stesso giorno, due jeep militari che trasportavano più di 10 soldati stavano stazionando nella zona di al-Fawar tra il villaggio Iraq Burin e quello di Tal Wahi a Nuova Nablus, nel sud di Nablus. Le due jeep stazionavano accanto a dei cubi di cemento collocati dalle forze israeliane sin dalla mattina sulla strada principale al fine di delimitarla.  Un certo numero di ragazzi si è riunito ad nella Collina al-Fawar a circa 150 metri a sud-ovest dei cubi e hanno lanciato pietre verso le due jeep.  I soldati israeliani, che si sono barricati immediatamente nelle jeep, hanno risposto aprendo il fuoco contro i ragazzi, i quali sono fuggiti verso il villaggio di Iraq Burin.  Hanno poi notato che il loro amico Ali Omer Nemer Qadous (17 anni) non era con loro e sono ritornati indietro per cercarlo.  Lo hanno infine trovato steso per terra coperto di sangue mentre esalava i suoi ultimi respiri.  I ragazzi hanno cominciato a urlare e allora Jihad Yousif Ali Eid (28 anni), che stava guidando la sua macchina proveniente dal loro villaggio alla volta di Nablus, li ha sentiti e si è diretto verso di loro.  I ragazzi hanno trasportato il ragazzo ucciso adagiandolo sul sedile posteriore della macchina per portarlo in città presso il Nablus Specialist Hospital.  Dopo averlo visitato, i dottori dell’ospedale hanno dichiarato che Qadous  è stato colpito da una pallottola che ha trapassato la sua testa uscendo dalla parte sinistra, causandogli una frattura cerebrale e un’ernia cerebrale.

Il PCHR segue con profonda preoccupazione il deterioramento della situazione nel Territorio palestinese occupato (oPt) ed è preoccupato a causa dell’utilizzo di forze letali contro i civili disarmati che prendono parte a proteste pacifiche.  Con il presente, il PCHR condanna l’utilizzo da parte delle forze israeliane di forze  eccessive, sproporzionate e letali contro i manifestanti e ritiene che ciò sia stato il risultato del via libera dato dal governo israeliano ai soldati a seguito della decisione americana di dichiarare Gerusalemme capitale di Israele.  Pertanto, ciò stabilisce una complicità diretta in un crimine di offensiva e minaccia indirettamente la pace e la sicurezza internazionali.

Il  PCHR sollecita la comunità internazionale e le istituzioni ONU a porre fine a questa escalation di crimini commessi dagli Israeliani e alle violazioni e di lavorare al fine di fornire ai Palestinesi dell’oPt protezione internazionale.  Il PCHR reitera inoltre la sua sollecitazione nei confronti delle Alti Parti Contraenti verso la Quarta Convenzione di Ginevra del 1949 affinché rispettino i loro obblighi previsti dall’Articolo 1: rispettare e assicurare il rispetto della Convenzione, in tutte le circostanze, e dei loro obblighi come previsto dall’Articolo 146, riguardo al perseguimento di quanti si presuppone commettano gravi infrazioni a discapito della Quarta Convenzione di Ginevra. Queste gravi infrazioni costituiscono crimini di guerra secondo l’Articolo 147 della stessa Convenzione e Protocollo (I) Addizionale alla Convenzione di Ginevra inerente alla garanzia del diritto di protezione dei civili palestinesi che abitano le zone dell’oPt.

Traduzione di Laura Pennisi