La denuncia del Pchr: le Foi trasformano il checkpoint di Shu’fat in un valico internazionale

Gaza. Il Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR) condanna aspramente le attuali politiche adottate dalle Forze di occupazione israeliane (Foi), che puntano a creare una maggioranza ebraica a Gerusalemme est, l’ultima azione delle quali è stata quella stabilire un valico internazionale al checkpoint di Shu’fat, ufficialmente aperto questa mattina (12 dicembre, ndr).

Il PCHR sottolinea che l’apertura di questo valico, in pieno territorio palestinese, è parte delle politiche di Israele che mirano a escludere Gerusalemme dalla Cisgiordania, e continuare l’annessione della città a Israele, violando le leggi umanitarie e le risoluzioni di legittimazione internazionali.

Il PCHR invita la comunità internazionale ad agire immediatamente per porre fine alle politiche israeliane adottate a Gerusalemme, e invita nuovamente le Alte Parti Contraenti della Quarta Convenzione di Ginevra ad adempiere ai loro obblighi stabiliti dall’articolo 1 della Convenzione, che impone a tutte le parti di ottemperare ai propri doveri in tutte le circostanze, e di fare pressione sulle altre parti contraenti al fine di rispettarli.

Secondo le informazioni giunte al PCHR, domenica sera, 11 dicembre 2011, le Forze di occupazione israeliane hanno chiuso il checkpoint di Shu’fat, a nordest di Gerusalemme, e hanno costretto i veicoli che viaggiavano da e per Gerusalemme a girare per un nuovo percorso tracciato tra il campo profughi di Shu’fat e la città occupata. In seguito, centinaia di civili palestinesi si sono riuniti per protestare contro questa decisione, e le Foi hanno chiuso il passaggio temporaneamente. L’apertura del nuovo varco è avvenuta dopo che le Foi hanno completato la costruzione di sezioni in cemento del Muro di Separazione nel campo profughi di Shu’fat e dei suoi dintorni, attuando il piano israeliano di isolare la città.

Secondo le fonti locali, a causa del completamento del Muro di Separazione nell’area e dell’apertura del passaggio, più di 50.000 palestinesi, tra coloro che vivono nel campo profughi, alla periferia di Ras Shihada, Ras Khamis e al-Salam, e una parte del villaggio di ‘Anata, tutti con carta d’identità di Gerusalemme, verranno completamente isolati da essa. Le Foi hanno iniziato a costruire il passaggio all’entrata del campo profughi di Shu’fat all’inizio del 2009, in previsione del completamento del Muro di Separazione a Gerusalemme.

Il PCHR sottolinea che l’istituzione di questo valico è stato progettato per imporre una chiusura totale di Gerusalemme dagli altri maggiori centri di vita palestinese in Cisgiordania, ed espellere il maggior numero possibile dei suoi abitanti, con lo scopo ultimo di creare una forte maggioranza ebraica nella città.

Il PCHR condanna fermamente la trasformazione del checkpoint di Shu’fat in un valico internazionale, e tutte le attività di insediamento nei territori palestinesi occupati, specialmente a Gerusalemme est, e:

 1.      invita la comunità internazionale ad intervenire per costringere Israele a fermare tutte le attività di insediamento nei territori occupati, soprattutto Gerusalemme est;

2.      conferma che Gerusalemme est, occupata dal 5 giugno 1967, è parte integrante dei territori occupati, e che le procedure adottate da Israele dopo l’occupazione della città non cambiano il suo stato giuridico;

3.      afferma che tutte le attività di insediamento israeliane a Gerusalemme est costituiscono un crimine di guerra secondo le leggi umanitarie internazionali;

4.      chiede l’applicazione del Parere Consultivo rilasciato dalla Corte internazionale di Giustizia l’8 Luglio 2004, che considera illegale il Muro di Separazione costruito da Israele in Cisgiordania, compresa Gerusalemme est, e ne chiede lo smantellamento;

5.      invita le Alte Parti Contraenti della Quarta Convenzione di Ginevra a rispettare i loro obblighi legali, ed assicurare che Israele rispetti la Quarta Convenzione di Ginevra nei territori occupati, secondo l’articolo 1 della Convenzione. Il PCHR crede che la congiura del silenzio praticata dalla comunità internazionale incoraggi Israele ad agire come uno stato al di sopra della legge e a commettere più violazioni dei diritti umani internazionali, inclusi gli sforzi per creare una maggioranza ebraica nella Gerusalemme est occupata;

6.      invita l’Unione Europea (UE) e/o i suoi stati membro ad attivare l’articolo 2 dell’accordo di associazione euro-israeliano, che pone il rispetto di Israele verso i diritti umani come condizione per una cooperazione economica, e di agire per garantire tale rispetto. Il PCHR invita inoltre gli stati membro dell’Unione Europea a fermare tutte le forme di trattativa dei prodotti israeliani, soprattutto quelli provenienti dagli insediamenti israeliani nei territori occupati.

Public Document  

For more information please call PCHR office in Gaza, Gaza Strip, on +972 8 2824776 – 2825893 PCHR, 29 Omer El Mukhtar St., El Remal, PO Box 1328 Gaza, Gaza Strip. E-mail: pchr@pchrgaza.org, Webpage http://www.pchrgaza.org

 

Traduzione per InfoPal a cura di Teresa Varlotta

 

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