La denuncia di Hamas: l'Anp a Ramallah consegna i resistenti alle forze israeliane.

Il Movimento di Resistenza Islamica Hamas ha avvertito la dirigenza dell’Autorità Palestinese, rappresentata dal Mahmoud Abbas e dal suo ministro degli interni, Abderrazaq al-Yahya, e “tutti i capi della sicurezza”, a non consegnare i combattenti detenuti – in particolar modo Ahmad Dawlah – alle forze di occupazione israeliana.

In un comunicato stampa diramato oggi in Cisgiordania, Hamas ha dichiarato: "Sappiano che quei detenuti (più di 500) non sono degli estranei nella loro patria e che non valgono meno degli altri, anzi, essi hanno dato tutto per la nazione e per la questione palestinese".

E ha proseguito: "Noi sacrificheremo tutto per punire chiunque sia coinvolto nel complotto che intende consegnare i detenuti all’occupazione, e li invitiamo a non addentrarsi in questa zona proibita. Altrimenti, in quel caso, lo sbaglio verrà punito.

Abbiamo osservato i dettagli del trasferimento di Dawlah e dei suoi fratelli detenuti politici presso l’Autorità palestinese dalla prigione di sicurezza al-Junaid (a Nablus) – attraverso i posti di blocco israeliani di Huwwarah, Zatara e Atarah – verso la prigione Bitunia (a Ramallah), che ha terribile fama".

Il movimento ha sottolineato che "l’arresto politico è contrario a tutte le regole e i principi nazionali. La lotta palestinese è fondata sulla fiducia e sulla partecipazione alle scelte nazionali, ed è contraria all’oppressione tra fratelli per motivi partitici o personali".

Un’entità poliziesca oppressiva

Hamas ha accusato il presidente Abbas di trasformare la Cisgiordania in un’"entità poliziesca oppressiva". Tra le "iniziative" denunciate, l’installazione dei cancelli elettronici agli ingressi delle università palestinesi. "Gli atenei sono diventati luoghi dove apprendere come collaborare con le forze di sicurezza e di intelligence dell’Anp. Chi conosce il Corano viene ucciso".

E ha aggiunto: "In Cisgiordania proteggere gli ufficiali israeliani assassini è diventata la prima responsabilità delle forze di sicurezza insieme alla lotta contro i resistenti e le donne. La scarcerazione di criminali e saccheggiatori è diventato un dovere principale dei capi della sicurezza. In Cisgiordania, l’Islam è diventato una colpa, le moschee luoghi da colpire, e la strada un posto per appoggiare i delinquenti e gli assassini".

Il comunicato di Hamas aggiunge che gli arresti politici sono passati sotto il controllo dell’occupazione: le forze di sicurezza palestinesi coordinano con le forze israeliane il trasferimento dei prigionieri da una prigione ad un’altra".

Il movimento ha ricordato "l’operazione di arresti dei più noti combattenti palestinesi, avvenuta a Betunia. Essi stanno scontando condanne all’ergastolo. Ricordiamo la consegna dei due resistenti di una cellula di Surif al posto militare israeliano di Huwwara".

 

 

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