La denuncia: il nuovo piano regolatore di Gerusalemme minaccia la presenza araba

Al-Quds (Gerusalemme) – Pal-Info. Il Centro al-Adalah e la Coalizione civica per le istituzioni di Gerusalemme hanno dichiarato che il nuovo piano regolatore preparato dalle autorità di occupazione sioniste e denominato “Distretto di Gerusalemme” agevolerà la presenza e lo sviluppo degli insediamenti coloniali nella città, minacciando allo stesso tempo la presenza arabo-palestinese.

Il centro e la Coalizione hanno organizzato una conferenza stampa svoltasi il 12 settembre 2012, in un albergo di Gerusalemme, per illustrare la decisione del Consiglio nazionale israeliano per la pianificazione e l’Edilizia di respingere tutte le obiezioni sollevate dai cittadini palestinesi di Gerusalemme est contro il piano israeliano.

Il Consiglio ha di fatto approvato il piano originario, basato sull’esclusione dei palestinesi, il rafforzamento del controllo sionista sui territori occupati, ed il mantenimento della superiorità demografica ebraica nella regione.

Khalil Tafkaji, rappresentante della Coalizione civica, ha presentato un quadro completo delle politiche progettuali israeliane a Gerusalemme e in Cisgiordania, e il loro impatto sulla vita dei palestinesi. Infatti il piano prevede di costruire una rete di autostrade, ferrovie e blocchi di insediamenti che causerà il soffocamento dei quartieri palestinesi, ostacolando, e perfino impedendone, l’espansione e lo sviluppo.

L’avvocato Suhad Bishara, intervenuta durante la conferenza, ha affermato che la risposta del Consiglio nazionale israeliano alle obiezioni palestinesi dimostra che il piano in questione mira ad esercitare un controllo demografico su Gerusalemme, con l’obiettivo di mantenere la soglia degli abitanti palestinesi sotto al 30 per cento della popolazione della città.

Inoltre, il piano sarebbe un passo decisivo per attuare il progetto di espansione noto come la “Grande Gerusalemme”. Quest’ultimo prevede di collegare i blocchi coloniali in Cisgiordania, geograficamente, economicamente e socialmente, con Gerusalemme e con il centro economico dello Stato sionista, Tel Aviv appunto. Inoltre, il piano progetta di escludere, quanto più possibile, i quartieri palestinesi dal controllo amministrativo di Gerusalemme, per abbassare ulteriormente la loro percentuale nella città.

Il sindaco  di Gerusalemme, Adnan Husseini, intervenuto durante la conferenza, ha sottolineato che tale politica non è una novità: la sua applicazione a Gerusalemme iniziò subito dopo l’occupazione del 1967.

Egli ha sottolineato che le forze di occupazione attribuiscono grande importanza alla città vecchia di Gerusalemme, e applicano la legge sulla “proprietà degli assenti” per confiscare gli edifici nella città e convertirli  in proprietà ebraiche.

Nel novembre 2008, al-Adalah e la Coalizione civica per la difesa dei diritti dei palestinesi a Gerusalemm, avevano presentato al Consiglio nazionale israeliano, a nome di 73 soggetti (56 cittadini palestinesi residenti a Gerusalemme est, e 17 associazione locali), un’obiezione dettagliata al piano regolatore per l’area di Gerusalemme. L’obiezione era stata preparata dalla progettista urbana Hana’ Hamdan e dall’avvocato Suhad Bishara, del Centro al-Adalah.