La FM nella black-list in Egitto? Le scelte sbagliate del Movimento

Al-Masry Al-Youm. Un tribunale di Alessandria deciderà il prossimo 23 dicembre se i Fratelli Musulmani dovranno entrare nella lista nera come gruppo terrorista in Egitto.
L’avvocato Tareq Mahmoud aveva presentato una richiesta al presidente ad interim Adly Mansour, al primo ministro Hazem al-Beblawy e al ministro degli Esteri Nabil Fahmy per mettere al bando la Fratellanza Musulmana in quanto organizzazione terrorista.
Ciò permetterebbe a Fahmy di presentare una richiesta all’Onu e all’Unione Europea perché inseriscano la Fratellanza nella lista delle organizzazione terroriste, ne congelino i beni, proibiscano ai suoi di viaggiare e spostarsi nei diversi Paesi.
“La Fratellanza Musulmana ha svelato la sua faccia terrorista, recentemente, dopo la deposizione del [presidente Mohammed] Mursi, e ha commesso crimini contro il popolo egiziano, dirigendo le uccisioni di personale di polizia e dell’esercito, e di cittadini per mano del suo braccio armato, rappresentato da gruppi terroristi insediati nel Nord del Sinai”, ha affermato l’avvocato nella richiesta.
“La storia sanguinaria della Fratellanza Musulmana e il suo continuo impegno a commettere atti terroristici e a relazionarsi con organizzazioni bandite nel mondo, come al-Qaeda, Hamas e il movimento del Jihad…[oltre] ai decreti di indulto a beneficio di terroristi e trafficanti di armi, ordinati da Mursi, hanno contribuito alla rivoluzione terrorista nel [Sinai]”, secondo quanto contenuto nel reclamo di Mahmoud.
L’avvocato Mahmoud ha le idee un po’ confuse: mettere insieme al-Qaida, sponsorizzata dagli Usa, con Hamas, movimento di resistenza palestinese, è una forzatura fuorviante.
Resta emblematica, tuttavia, la cooperazione tattica tra la FM e i gruppi della galassia jihadista neo-salafita in Egitto e in Siria. Tale scelta suicida ha contribuito a creare l’attuale stato di caos nei suddetti Paesi, a far perdere seguito alla FM (e a Hamas), e ha offerto il fianco a tali accuse.
Le scelte della dirigenza della FM, avallate da una parte dell’Ufficio politico di Hamas, di seguire la linea, perdente, qatariota, e l’alleanza con gli Usa, nell’illusione di poter creare una sorta di neo-califfato dal Nordafrica al Medio Oriente, o comunque un’area di dominio islamista “moderato” che spazzasse via dittature decennali e regimi laici tolleranti, in nome di una visione religiosa della politica (islam politico), si sono scontrate con un analogo, e più grandioso, progetto saudita, e realmente appoggiato dagli Stati Uniti, che vede la presa di potere del jihadismo violento neo-salafita nel mondo arabo-islamico e lo “scontro tra civiltà” tanto caro e necessario ai signori delle guerre di rapina.