La Fondazione internazionale di Gerusalemme contesta il proprio inserimento nella black-list Usa

Gerusalemme – Quds Press. La fondazione internazionale di Gerusalemme ha definito il decreto degli Stati Uniti che l’ha condannata inserendola nella cosiddetta “lista dei terroristi” e ha congelato i suoi beni finanziari per il suo presunto rapporto con Hamas, “una decisione politica ingiusta che è conforme ai dettami di Israele”.

E ha aggiunto: “La fondazione  internazionale di Gerusalemme è un’istituzione culturale indipendente, che non segue uno Stato, un partito, un movimento o qualsiasi orientamento. E’ membro osservatore presso il Consiglio economico e sociale della Lega Araba, e costituisce un modello unico e raro nella nazione araba e islamica. Comprende nel suo consiglio di amministrazione diverse personalità arabe, islamiche e internazionali tra gli intellettuali, gruppi politici, religiosi ed etnici che si incontrano per sostenere Gerusalemme e il suo popolo di fronte a una campagna israeliana feroce il cui scopo è rovinare la Città santa e distruggerne il patrimonio culturale e umano”.

Ha osservato che la decisione degli Stati Uniti è stata “semplicemente politica e non basata su alcuna prova o fatto che dimostri il rapporto con il movimento Hamas. Tale decisione segue le direttive di Israele ed è un ampliamento del decreto dell’autorità israeliana emesso nel 2009 che vieta il lavoro della Fondazione”.

La fondazione internazionale di Gerusalemme, con sede a Beirut, ha confermato, in un comunicato stampa inviato a “Quds Press”, che è attualmente allo studio una possibilità di presentare una querela nei confronti del ministero del  Tesoro degli Stati Uniti, che ha emanato il decreto.

La Fondazione ha invitato tutti i membri del suo Consiglio e tutti gli organismi, i partiti politici e le forze attive a respingere il decreto degli Stati Uniti e organizzare le attività di solidarietà, nel tentativo di neutralizzare il decreto “che mira a ridurre il sostegno alla città di Gerusalemme e danneggiare il lavoro della Fondazione rivolto alla realizzazione di progetti di sviluppo nel settori dell’istruzione, della sanità, degli alloggi, la cura dei luoghi santi, l’assistenza sociale e altri settori della vita, che l’occupazione israeliana cerca di distruggere per punire e colpire la comunità di Gerusalemme”.

Traduzione per InfoPal a cura di Leila Muftah