La Gran Bretagna è il Paese che deve rispondere per tutti i disastri e tragedie che hanno colpito il nostro popolo a causa della Dichiarazione Balfour, e che deve assumersi tutte le responsabilità morali, economiche e sociali nei confronti del popolo palestinese.
Nella ricorrenza del 103° anniversario della Dichiarazione Balfour (2 novembre 1917), lodiamo la fermezza, la persistenza e la resistenza del nostro popolo, la sua risposta a tutte le cospirazioni e piani volti a liquidare i nostri diritti nazionali inalienabili.
Affermiamo il nostro rifiuto ai processi di normalizzazione di alcuni Paesi arabi, e li consideriamo una pugnalata alle spalle della causa palestinese, e una scommessa persa su un nemico che si rivolterà contro chi ha teso la mano prima di altri.
Il percorso dell’unità nazionale palestinese, in questo periodo pericoloso e difficile, è una naturale scelta strategica e un’arma con cui cerchiamo di affrontare queste cospirazioni e affrontiamo tutti i tentativi di legittimare l’occupazione e garantire alla sua presenza in Medio Oriente.
La resistenza, in tutte le sue forme, da quella popolare a quella armata, rimarrà un’opzione legittima e comprovata per restituire il diritto rubato al nostro popolo e spazzare via l’occupazione e non sarà messa in discussione.
L’associazione dei Palestinesi in Italia (API) afferma il diritto dei profughi palestinesi di tornare nelle loro terre e case da cui sono stati cacciati via, e di risarcire gli anni di emigrazione e privazioni; ribadisce che questo è un diritto costante e legittimo che non scade nel corso degli anni.
Il nostro popolo sta vivendo grandi sofferenze da più di un secolo a causa dell’ingiusta Dichiarazione Balfour che ha stabilito l’occupazione più pericolosa sulla nostra terra, e continua a soffrire fino ad oggi, in un momento in cui i regimi arabi si affrettarono a normalizzare le loro relazioni con l’occupante usurpatore. Affermiamo che il nostro popolo continuerà la sua lotta per liberare la nostra terra occupata e ripristinare i suoi diritti usurpati.
Salutiamo il nostro popolo palestinese dovunque esso si trovi, salutiamo i nostri prigionieri in sciopero di fame per strappare i loro sacri diritti, salutiamo tutti gli uomini e le donne liberi del mondo che sostengono i giusti diritti della nostra lotta per la liberazione e autodeterminazione della nostra Patria occupata, per porre fine ad occupazione e ingiustizie che il nostro popolo sta subendo a causa della Dichiarazione Balfour, che ha regalato una terra popolata dai suoi autoctoni palestinesi ai loro alleati dell’Agenzia mondiale ebraica che non hanno mai avuto a che fare con la Palestina.
Roma, 02/11/2020