La Grande Marcia del Ritorno in Cisgiordania: un palestinese ferito

Cisgiordania-PIC e Quds Press. Lunedì 14 maggio, un giovane palestinese è stato ferito durante gli scontri con l’esercito israeliano vicino a Ramallah, nella Cisgiordania occupata.

Fonti locali hanno riferito di scontri tra decine di giovani e forze israeliane all’ingresso della cittadina di Deir Nidham, a ovest di Ramallah, in seguito al lancio di una marcia organizzata in occasione del 70° anniversario della Nakba e in segno di rifiuto del trasferimento dall’ambasciata USA nella Gerusalemme occupata.

L’esercito ha usato munizioni vere, proiettili di metallo rivestiti gomma e gas lacrimogeni per disperdere la marcia, mentre i giovani lanciavano pietre e bloccavano l’ingresso della città con pietre e pneumatici incendiati.

Testimoni hanno riferito che un giovane è stato colpito a una gamba e portato all’ospedale di Ramallah.

In parallelo alla Grande Marcia del Ritorno organizzata nella Striscia di Gaza, ne è stata allestita una all’entrata settentrionale di Betlemme, nella strada che porta alla Gerusalemme occupata.

Centinaia di cittadini hanno sventolato bandiere e slogan della Nakba, hanno chiesto il diritto di tornare nelle proprie città e casa e hanno denunciato la decisione dell’amministrazione statunitense.

Lunedì pomeriggio, l’Ambasciata degli Stati Uniti sarà trasferita da Tel Aviv al distretto di Arnona, nella Gerusalemme occupata, in base alla decisione del presidente Donald Trump, che ha fissato questa data in coincidenza con il 70° anniversario della creazione di Israele, cioè la Nakba, il Disastro, per il popolo palestinese.

I palestinesi chiamano “Nakba” il processo di dislocamento forzato dalle loro terre da parte di bande armate e terroriste sioniste, nel 1948, e la pulizia etnica. Tale tragedia viene commemorata il 15 maggio di ogni anno, con marce di protesta che chiedono il diritto al ritorno nelle loro terre occupate.