La guerra mediatica di Hamas rivolta a israeliani e palestinesi

Gaza-Afp. Il video musicale si apre con combattenti palestinesi di Hamas, in divisa, che costruiscono, trasportano e poi lanciano razzi contro Israele. Tuttavia, le parole trionfanti della musica sono in ebraico, non in arabo.

“Prepariamo una generazione di combattenti che si aggrappa alla morte così come il nemico si aggrappa alla vita”, sono queste le parole che scorrono nei sottotitoli in arabo.

“Uno stato (nazione) di debolezza e illusione non può resistere alle guerre”, continua, riferendosi a Israele.

“Si disintegrano come ragnatele quando incontrano i cavalieri”.

Il video, che dura cinque minuti, è parte di un programma di brillante propaganda progettata da Hamas e dalla sua ala militare, le Brigate al-Qassam.

Il programma ha lo scopo di raccogliere dietro al gruppo le contrastanti opinioni interne palestinesi al gruppo, nell’attuale conflitto con Israele, ma mira anche a rivolgersi direttamente agli israeliani.

Il video musicale, intitolato “Scuotere la sicurezza di Israele”, è un remake in ebraico di una canzone che il gruppo diffuse in arabo, nel 2012, durante l’ultimo conflitto con Israele.

È la prima volta che Hamas diffonde una canzone in ebraico, a sostegno di una strategia ormai generalizzata di comunicazione del proprio messaggio agli israeliani.

Le brigate al-Qassam possiedono una versione in lingua ebraica del proprio feed di Twitter, che è rimasto dormiente negli ultimi mesi, ma che è stato ora riattivato, a partire dalla recente spirale di violenza che ha avuto inizio il 7 luglio.

La Al-Aqsa TV di Hamas mostra regolarmente una traduzione ebraica del versi del Corano che hanno ispirato il nome della campagna militare attuale, il quale, liberamente tradotto, indica un campo
con i propri raccolti distrutti.

Nella parte sottostante, elenca i razzi lanciati contro Israele, sfidando gli israeliani a indovinare quale razzo sia il prossimo: un M75, un R160, un J80 o uno S55?

Una strategia affinata da tempo

Saleh Masharqa, professore dell’Università di Bir Zeit che scrive per il quotidiano palestinese Al-Hayat, ha affermato che Hamas iniziò a progettare la propria strategia di propaganda centrata su Israele più di dieci anni fa.

“È una strategia che hanno appreso da Hezbollah”, ha dichiarato, riferendosi al gruppo sciita libanese. 

“Come Hezbollah creò una squadra per produrre e tradurre in ebraico, il movimento di Hamas ha fatto lo stesso”.

Tali sforzi hanno dato vita a produzioni altamente fluenti, come il video in questione, inserendo sia lo slang israeliano, sia termini militari.

“Quando gli israeliani ascoltano questo video, ascoltano qualcosa di nuovo e ascoltano allo stesso tempo il messaggio di Hamas, rivolto a loro, direttamente dalle forze palestinesi”, ha affermato Masharqa.

Il messaggio è un insieme di minacce, rivolte con l’intenzione di spaventare, e di tentativi, per far sì che gli israeliani si rivoltino contro il proprio governo.

Il video mostra, inoltre, le operazioni mediatiche di Israele, che comprendono account Twitter di portavoce militari in diverse lingue, tra cui l’arabo, e filmati che illustrano la natura “mirata” degli attacchi aerei.

Recentemente, l’esercito israeliano ha persino distribuito lecca-lecca in parte della Cisgiordania, offrendo “una piccola dolcezza”, in contrasto con “l’amarezza che Hamas ha portato nelle vostre vite”.

Cuori e menti

Il messaggio di Hamas ai palestinesi, d’altra parte, è un tentativo di fare appello a un sistema politico a pezzi, in cui molti osteggiano aspramente il gruppo.

La stazione televisiva di Al-Aqsa interpone tra le notizie filmati di combattenti che caricano armi e razzi, e israeliani rannicchiati ai lati della strada.

Nelle ultime messe in onda, un razzo si alza dall’angolo dello schermo, in basso a destra, e atterra con una piccola esplosione la quale produce un bagliore vicino al braccio destro del conduttore.

Con le notizie del nuovo razzo in partenza, appare sullo schermo una mappa che, attraverso delle frecce rosse, mostra la traiettoria del razzo e la distanza da Gaza.

Hamas possiede, inoltre, diversi account Facebook e Twitter per fornire aggiornamenti sulla sua visione riguardo al conflitto in corso.

“Per la prima volta, le brigate al-Qassam hanno fatto fuoco sull’aeroporto di Zionist Ben Gurion con quattro razzi M75”, ha annunciato venerdì.

Spesso i racconti non si confanno alla realtà, con diverse dichiarazioni di morti israeliane “riconosciute dai media israeliani” di cui però non si trova traccia nei siti delle agenzie di stampa fuori Gaza.

Hamas si affida anche a sottili messaggi, come fare appello al sentimento religioso in nome delle sue operazioni e proporre il remake del secolare inno nazionale palestinese per sostenere le sue forze.

Una popolare canzone di fine anni Settanta, prima dell’avvento di Hamas, “Sto arrivando per te, mio nemico, sto arrivando”, è stata ora riproposta dal gruppo e manda immagini di combattenti che sparano e caricano le loro armi.

“Queste sono canzoni che tutti i palestinesi conoscono”, ha affermato Masharqa.

“Quando ero bambino, ascoltavamo queste canzoni e ora Hamas le sta utilizzando per formare uno spirito nazionale e ottenere il favore del popolo palestinese”.

Traduzione di Chiara Zuin