La Knesset israeliana approva legge per l’espulsione dei prigionieri arabi

Il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu (L) tiene la riunione settimanale di gabinetto alla Knesset (Parlamento israeliano) a Gerusalemme, 3 gennaio 2023. [Ufficio stampa del governo israeliano – Agenzia Anadolu].

MEMO. La Knesset israeliana ha approvato mercoledì una legge per revocare la cittadinanza e lo status di residenza ai cittadini arabi di Israele che sono stati imprigionati dallo Stato di occupazione e hanno ricevuto stipendi dall’Autorità Palestinese (ANP).

La legge, che conferisce al ministro degli Interni l’autorità di revocare la cittadinanza ai prigionieri e di deportarli in Cisgiordania o a Gaza, è stata approvata con 95 voti favorevoli e 9 contrari.

Commentando l’approvazione della legge, il Centro legale per i diritti delle minoranze arabe in Israele – Adalah ha dichiarato: “Questa legge non solo crea un’ulteriore via per la revoca della cittadinanza o della residenza dei palestinesi, che mina ulteriormente lo status precario dei palestinesi sotto il regime israeliano, ma facilita anche la loro espulsione, il tutto in violazione del diritto internazionale”.

“La Corte Suprema israeliana ha già respinto le accuse di discriminazione quando ha approvato l’attuale procedura di revoca della cittadinanza, che a sua volta viola il diritto internazionale”.

La Knesset ha ora approvato un’altra misura che prende di mira esplicitamente ed esclusivamente i palestinesi, nel perseguimento del suo impegno a stabilire due sistemi legali separati basati sulla supremazia ebraica.

In Israele, un palestinese o un cittadino arabo che compie qualsiasi atto legittimo di resistenza contro l’occupazione israeliana è considerato un terrorista.