La Knesset israeliana estende la legge che vieta il ricongiungimento familiare dei palestinesi

InfoPal. Avanzano senza sosta le politiche razziste e discriminatorie dei colonizzatori israeliani contro i nativi palestinesi, nell’indifferenza e nel doppio standard statunitense ed europeo: lunedì, la Knesset (Parlamento israeliano) ha prorogato per un altro anno la legge che impedisce il ricongiungimento delle famiglie palestinesi.

La proroga della legge è stata approvata con 20 voti a favore e 9 contrari, ha dichiarato la Knesset in un comunicato.

Emanata per la prima volta nel 2003, la legge è stata rinnovata su base annuale e si rivolge principalmente ai palestinesi che vivono a Gerusalemme Est o in Israele e che sono sposati con palestinesi della Cisgiordania o di Gaza, vietando a queste famiglie di ottenere il permesso di soggiorno in Israele.

Secondo la legge, il ministro degli Interni non può concedere la cittadinanza o il soggiorno in Israele a cittadini provenienti da Iraq, Iran, Siria e Libano.

Il membro arabo della Knesset, Iman Khatib-Yasin, ha descritto l’estensione della legge come un “completo opposto della democrazia”.

“È razzismo fine a se stesso”, ha aggiunto. “Ogni volta che devono rinnovare la loro residenza temporanea, hanno paura del momento in cui verrà detto loro di lasciare [Israele] e di essere separati dai loro coniugi o dai loro figli”.

Secondo le ONG palestinesi e israeliane, sono migliaia le famiglie palestinesi colpite dalla legge.

(Fonte: MEMO; foto: una coppia palestinese indossa abiti tradizionali nel giorno del matrimonio, 3 agosto 2022 [ABBAS MOMANI/AFP via Getty Images]).