La Lega Araba: “I palestinesi devono votare alle elezioni israeliane”

Betlemme-Ma’an. La scorsa domenica, la Lega Araba ha fatto appello ai palestinesi residenti in Israele perché votino alle elezioni parlamentari di martedì; il sistema politico israeliano sembra infatti scivolare sempre più a destra.

In una dichiarazione dell’organizzazione pan-araba si esprime preoccupazione rispetto alla prospettiva di un governo che comprenda elementi dell’estrema destra, facendo notare come i partiti politici israeliani abbiano sostenuto, in campagna elettorale, posizioni politiche razziste che arrivano a prospettare la pulizia etnica e che dipingono i palestinesi come una minaccia per Israele.

Nella dichiarazione si aggiunge che i palestinesi residenti in Israele, i quali costituiscono circa il 20% della popolazione, devono diventare una voce influente nel governo israeliano, in modo da impedire che alla Knesset siano fatte passare ulteriori politiche discriminatorie.

La Lega Araba continua ricordando che il primo ministro israeliano Netanyahu continuerà a sostenere gli insediamenti, e che non è intenzionato a cercare la pace né con i palestinesi né con la più ampia regione araba circostante, ed aggiunge che il prossimo governo, prevedibilmente di destra, continuerà a portare avanti politiche di discriminazione al fine di mantenere Israele come Stato ebraico.

Due sondaggi risalenti a venerdì scorso prevedono una vittoria di misura della destra israeliana e del blocco religioso, con 63 seggi su 120 e con la coalizione Likud-Beitenu, guidata da Netanyahu, sulla strada per diventare il maggior partito della Knesset, sebbene i suoi consensi stiano subendo una certa erosione.

Un governo Netanyahu sarebbe quindi costretto, per sopravvivere, a fare affidamento su partiti minori come la Casa Ebraica, ferocemente pro-insediamenti e in crescita negli ultimi sondaggi, o come gli ultra-ortodossi Shas e Giudaismo Unito nella Torah.

La campagna elettorale della Casa Ebraica, come articolato dal leader Naftali Bennet, punta sull’annessione dell’Area C dei Territori Palestinesi Occupati e sull’impedimento a qualsiasi costo della creazione di uno stato palestinese.

Netanyahu ha già affermato in più di un’intervista, durante la campagna elettorale, che “i tempi dei bulldozer che sradicavano gli ebrei sono alle nostre spalle e non davanti a noi”, promettendo così ulteriore appoggio agli insediamenti illegali.

Il candidato dell’estrema destra del Likud, Moshe Feiglin, un colono che probabilmente conquisterà un seggio alla Knesset, ha fatto pressioni, nelle ultime settimane, perché i palestinesi della Striscia di Gaza vengano spinti ad emigrare.

Commentando le elezioni israeliane Muhammed Ishtayeh, uno tra i principali rappresentanti di Fatah, ha dichiarato alla Associated Press che l’eventuale rielezione di Netanyahu porterà all’attuazione di politiche destinate ad instaurare “uno stato di apartheid, simile a quello in vigore in Sudafrica fino ad alcuni anni orsono”.

Traduzione per InfoPal a cura di Anna Eleuteri