Diffondiamo la notizia dell’approvazione di un disegno di legge che, se passerà alle Camere, segnerà la fine della libera informazione via Internet.
E’ un fatto gravissimo, in linea con i tempi bui in cui viviamo. La Rete fa paura, perché è l’UNICO luogo di vera informazione. I media "tradizionali", i politici, i partiti, le lobby economiche, e così via, ne temono il potere più di qualsiasi altra cosa.
Attraverso la Rete, la gente riesce ad apprendere realtà di cui giornali e tv non parlano o, se lo fanno, manipolano e distorcono la verità dei fatti.
La Rete fa orrore a chi è abituato a disinformare.
La Redazione di Infopal non è preoccupata per il proprio lavoro: la nostra Agenzia è iscritta al registro delle testate giornalistiche (anche se, con questa legge, andare in galera per il contenuto di articoli e inchieste sarà molto facile). La preoccupazione è per le libertà civili e di espressione che sempre di più si stanno contraendo.
Da www.beppegrillo.it
La legge Levi-Prodi e la fine della Rete
Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio allinformazione sotto sotto questi sono tutti daccordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dellAutorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
Liter proposto da Levi limita, di fatto, laccesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto allalbo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: Non spetta al governo stabilirlo. Sarà lAutorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.
Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it