La lenta morte dei prigionieri palestinesi nel freddo delle carceri israeliane

Memo. I detenuti palestinesi vanno incontro a una morte lenta per le rigide temperature nelle carceri israeliane

Il presidente del Comitato dei detenuti palestinesi, Issa Qaraqe, ha confermato che le condizioni in cui versano i detenuti palestinesi nelle carceri di Israele sono “molto difficili” poiché si vedono negati abiti adeguati e coperte per potersi difendere dalle rigide temperature del periodo invernale (fonte Qudsnet).

“L’occupazione israeliana si sta servendo del clima estremamente rigido per uccidere i carcerati palestinesi che vengono lasciati al freddo con l’obiettivo di estorcere loro confessioni”, ha affermato Qaraqe.

Il presidente ha anche detto che il sistema penitenziario israeliano si è rifiutato categoricamente di concedere abiti e coperte ai reclusi che sono stati obbligati ad acquistare solamente coperte leggere dallo spaccio interno del carcere a un costo molto elevato.

In merito alle misure da adottare per risolvere il problema, Qaraqe ha dichiarato che la Commissione ha incontrato i responsabili della Croce Rossa Internazionale, il cui tentativo di consegnare abiti e coperte di cui i detenuti avevano bisogno è stato respinto dalle autorità israeliane.

La Commissione aveva anche sollevato la questione presso la Corte Suprema d’Israele, che non aveva accolto la denuncia asserendo che il Servizio penitenziario israeliano aveva fornito ai carcerati tutto ciò di cui avevano bisogno.

Secondo Qaraqe, il numero di palestinesi rinchiusi nelle carceri israeliane, in seguito alle vaste campagne di arresti degli ultimi 6 mesi, è passato da 4.000 a 7.000.

Ha inoltre affermato che le carceri israeliane, dove sono detenuti i palestinesi, non sono dotate di sistema di riscaldamento e questo ha causato molti problemi di salute ai reclusi.

Si è rivolto agli organi internazionali che si occupano della questione invitandoli a intervenire il prima possibile per salvare la vita dei detenuti facendo pressione sulle autorità israeliane affinché siano rispettose nei confronti dei carcerati e applichino gli standard internazionali sul trattamento dei prigionieri.

Traduzione di Serena Machella