In un comunicato stampa divulgato domenica 26 novembre, Abdul-Naser Farwana, direttore del dipartimento di informazioni della Commissione, ha dichiarato che 280 palestinesi, tra cui donne, bambini, giornalisti e scrittori, sono stati arrestati dall’inizio di ottobre 2015 dopo aver pubblicato commenti, immagini o foto su diversi siti di social media.
Alcuni di loro sono stati arrestati per aver condiviso, apprezzato o commentato post pubblicati da altri su Facebook o pagine di Twitter, o per essere entrati su altri account, ha aggiunto Farwana.
Secondo lui, molti sono stati incriminati per “istigazione”, condannati a pene di detenzione diverse e, in alcuni casi, obbligati a pagare delle multe; altri sono stati trasferiti in detenzione amministrativa, senza né accusa né processo.
Tuttavia, alcuni detenuti sono stati rilasciati con la condizione di non usare Facebook per periodi diversi, a seconda dei casi.
Farwana ha descritto la detenzione e la punizione dei palestinesi, che hanno espresso le proprie opinioni sui social media, come “arbitrarie” e come “una violazione del diritto internazionale”.
Traduzione di F.H.L.