La lunga marcia de l’AntiDiplomatico contro la censura di Open: la lettera di diffida formale a Facebook

Lantidiplomatico.it/. Di Alessandro Bianchi. Continua la lunga e paziente marcia de l’AntiDiplomatico contro la censura di Facebook.

Per chi volesse seguire le assurde motivazioni alla base della chiusura prima, e “shadow banning” poi, che colpisce la nostra testata regolarmente registrata, vi rimandiamo ai precedenti approfondimenti (quiqui e qui). Non ci torniamo oltre.

Nei giorni scorsi i legali de l’AntiDiplomatico hanno inviato lettera formale di diffida a Facebook Italia e Facebook Ireland (in versione inglese).

Vi pubblichiamo l’ultima pagina con le nostre richieste formali e precise.

La nostra pagina ufficiale da 150 mila utenti è in regime di shadow banning dal 3 gennaio scorso con i nostri post oscurati per esplicita ammissione del social Usa, attraverso l’azione di “fact checking indipendente” della testata giornalistica Open e in particolare del signor Puente. Da alcune settimane, grazie all’iniziativa discrezionale e insindacabile di questo ultimo, i nostri lettori che volessero condividere i post con cui diffondiamo il nostro lavoro di informazione su Facebook si trovano questa presentazione gravemente diffamatoria:

Il Signor Puente ha imparato nel corso del tempo che l’AntiDiplomatico non è un blog ma un giornale – imparerà piano piano anche a scriverlo nella forma corretta.

Il signor Puente ci definisce “filo russo” in uno dei suoi ultimi tweet. Accettiamo la sua opinione e non solo non ci permetteremo ma di censurare il suo lavoro apertamente filo Nato, ma avremmo semplicemente i brividi a vivere in un paese che ci permettesse quello che al Sig. Puente e a Open di Mentana è permesso contro l’AntiDiplomatico.

Nella lettera di diffida a Facebook abbiamo chiesto:

a) revocare ogni provvedimento che abbia determinato il c.d. “shadow ban” ai danni de “L’Antidiplomatico” e, per l’effetto;

b) ripristinare immediatamente e con sollecitudine la piena visibilità della pagina facebook de “L’Antidiplomatico”.

c) Assegnare alla pagina Facebook de l’AntiDiplomatico il “bollino blu” di autenticazione

Se non verranno attuate nei tempi richiesti, procederemo per vie legali a difesa dell’onorabilità del nostro lavoro e della libertà di espressione. 

In un paese in cui una testata giornalistica, Open, può decidere di censurare liberamente sue concorrenti, vi è un enorme problema di democrazia e diritti, qualunque sia la vostra estrazione ideologica o la vostra visione del mondo. In assenza di una posizione politica adeguata a proteggere il lavoro di chi fa informazione, vi chiediamo di starci vicino con una mobilitazione concreta, quotidiana. 

La nostra lunga marcia prosegue.

P.S. In attesa che venga sbloccata la situazione sulla nostra pagina principale, abbiamo deciso di riprendere l’attività quotidiana su Facebook con una pagina satellite: “l’AntiDiplomatico 2”