La madre del prigioniero Sharawna in sciopero della fame in solidarietà con il figlio

Ma’an e InfoPal. La madre del prigioniero palestinese Ayman Sharawna ha iniziato uno sciopero della fame a oltranza in solidarietà con il proprio figlio. Ne ha dato notizia domenica 17 febbraio la società per i Prigionieri, Addameer.

All’iniziativa di protesta parteciperà anche il fratello di Sharawna.

Ayman Sharawna, 37 anni, venne rilasciato nel 2011, a seguito dello scambio di prigionieri tra Israele e Hamas, ma fu ri-arrestato, come diversi altri, poco dopo.

L’uomo iniziò uno sciopero della fame il 1° luglio 2012, terminandolo il 23 dicembre, per poi riprenderlo il 1° gennaio 2013. Lo interruppe due giorni dopo, perché sembrava che un tribunale avesse disposto la sua scarcerazione per il 22 gennaio, ma ciò non avvenne.

Sharawna ha ripreso la protesta, in attesa che un tribunale si decida a comunicare la data esatta della sua scarcerazione.

Il 20 febbraio, gli avvocati di Addameer e di altre organizzazioni, presenteranno una petizione presso l’Alta corte israeliana contro l’articolo 186 dell’ordine militare n. 1651, che concede a un comitato militare israeliano il potere di cancellare l’amnistia per i prigionieri, in base a informazioni confidenziali non accessibili ai detenuti e ai loro legali.

In base a tale disposizione, Sharawna e altri prigionieri rilasciati nello scambio del 2011 potrebbero essere costretti a scontare ciò che rimaneva della sentenza originaria prima dell’accordo di scambio. Nel caso di Ayman, ciò ammonterebbe a altri 28 anni di carcere.

Venerdì, centinaia di palestinesi in tutta la Cisgiordania occupata hanno marciato in solidarietà con i prigionieri politici in sciopero della fame, scontrandosi con le forze israeliane.