Gaza – Agenzie. Alcune agenzie di stampa riportano che ieri, mercoledì 14 luglio, le navi della Marina israeliana sono riuscite nel loro intento.
La nave umanitaria libica Amal (Speranza) è stata fatta deviare con la forza verso il porto egiziano di al-'Arish.
La destinazione della nave libica era la Striscia di Gaza assediata.
Mashallah Zuei, portavoce della “Fondazione Gheddafi” che aveva noleggiato la nave battente bandiera moldava, ha confermato alla stampa francese – via telefono satellitare – che la nave è stata 12 ore ferma in acque internazionali per problemi tecnici.
Zuei ha convalidato la notizia dell'accerchiamento di 8 navi israeliane.
Gli attivisti a bordo avrebbero ricevuto la garanzia che, a partire da oggi, si inizierà a trasportare il carico di aiuti a Gaza, e Yusuf Silwan, direttore esecutivo della Fondazione libica, ha fornito rassicurazioni circa il fatto che anche la somma di 50 milioni di dollari giungerà a destinazione.
Gli ufficiali egiziani fanno sapere che attivisti a bordo di “Amal”, medicinali e attrezzature ospedaliere entreranno a Gaza da Rafah, mentre i generi alimentari da al-Oja. Tutto il carico umanitario a bordo della nave ammontava a 12 tonnellate.
'Ayyash Darraji, reporter dell'emittente al-Jazeera, ha raccontato che per 24 ore le navi israeliane hanno “accerchiato” la loro nave minacciando un assalto. Ieri notte, con una manovra di forza sono riusciti a cambiarne la rotta verso il porto egiziano di al-'Arish.
In queste ore, gli organizzatori libici e le altre organizzazioni internazionali continuano a lavorare alla campagna mediatica per il rispetto della legalità da parte di Israele e per la revoca dell'assedio su Gaza.
Alla guida dei gruppi di solidarietà vi è il Comitato popolare per rompere l'assedio su Gaza, presieduto da Jamal al-Khudari.