La moglie di al-Qiq: signor Presidente, la sicurezza di Muhammad è nelle tue mani

thumbRamallahQudsn.ps. La giornalista Faiha’ al-Shalash, moglie di Muhammad al-Qiq, ha dichiarato che l’occupazione israeliana sta provando a reprimere la solidarietà espressa al marito da 88 giorni in sciopero della fame, chiedendo nello stesso tempo al presidente Mahmud ‘Abbas di mantenere la promessa di risolvere la sua questione.

Durante una conferenza stampa tenutasi sabato sera a Ramallah, Faiha’ ha affermato che i servizi segreti israeliani stanno diffondendo informazioni prive di fondamento sulla salute del marito per reprimere il sostegno a lui espresso, invitando a non prestarvi fede e a continuare con i cortei e le iniziative in suo favore. Ha aggiunto che il presidente ‘Abbas le ha promesso che il marito sarebbe stato rilasciato nel giro di 24 ore, sebbene ne siano già trascorse 12, seguitando a dire: “Mi auguro di non dovermi presentare domani ad un’altra conferenza stampa ancor più dettagliata ed esplicita.” Ha poi fatto notare che l’autorità competente è in grado di rilasciare il marito in quanto membro delle Nazioni Unite e del Coordinamento di sicurezza con l’occupazione israeliana.

La conferenza stampa s’è svolta dopo che al-Qiq è stato colpito da una contrazione cardiaca per due volte in un’ora, oltre che da forti dolori addominali in seguito ad un’occlusione intestinale causata dalla mancata assunzione di cibo da 88 giorni.

Contemporaneamente, le forze di polizia facevano irruzione nell’ospedale di Afula e, con al seguito i cani poliziotto, si dirigevano verso il reparto in cui al-Qiq era trattenuto, sgomberandolo assieme a quanti solidarizzavano con lui. Decine di attivisti e attiviste palestinesi continuano a giungere all’ospedale di Afula per sostenere Muhammad, rimanendo nella sua stanza o nel reparto dalle prime ore del mattino fino a dopo mezzanotte.

Traduzione di Michele Di Carlo