La nuova beffa: la Knesset vota legge sui risarcimenti per gli ebrei emigrati in Israele.

 

Infopal – Nazareth. Il parlamento israeliano, ieri sera (22 febbraio), ha approvato in lettura definitiva la legge che dispone delle compensazioni per gli ebrei giunti dai Paesi arabi e dall’Iran.

La legge prevede che “il governo israeliano si occupi della questione dei risarcimenti per i “profughi” ebrei dai Paesi arabi e dall’Iran, per quanto concerne le proprietà che erano di pertinenza delle locali comunità ebraiche”.

La legge, della cui applicazione è responsabile il primo ministro israeliano, dà un riconoscimento a coloro che definisce “profughi ebrei dai Paesi arabi e dall’Iran”, in quanto “israeliani che in passato erano cittadini di un Paese arabo o dell’Iran e che li hanno abbandonati a causa di persecuzioni ‘in quanto ebrei’”.

La legge, sostenuta dai vari partiti israeliani, prevede un sostegno da parte il governo, ed è sostenuta con forza dal ministro Silvan Shalom, che ha dichiarato: “Gli ebrei lasciarono i Paesi arabi con tutti i loro beni, pertanto oggi essi meritano una compensazione”.

Ma il parlamentare ‘arabo palestinese’ Jamal Zahaliqa si è opposto all'approvazione della legge: “Gli ebrei non hanno lasciato i loro Paesi a causa di persecuzioni. Fu invece il Sionismo che li attirò e subito li definì ‘nuovi arrivati’, tra grandi festeggiamenti per la loro emigrazione. Com’è dunque possibile chiamare ‘profugo’ chi è stato festeggiato in quanto emigrato verso Israele?”

Egli ha poi aggiunto: “Questa legge è frutto del due pesi e due misure. Che diciamo allora dei diritti dei profughi palestinesi? E della risoluzione dell’ONU 194? Se gli ebrei dei Paesi arabi desiderano essere risarciti, inoltrino richiesta al movimento sionista che li ha fatti venire, di certo non per ‘salvarli dalle persecuzioni’ come proclama Israele mentendo, bensì per arruolarli nel progetto sionista, nel progetto di colonizzazione della Palestina”.

Infine ha osservato: “Questa legge è una manovra per privare i profughi palestinesi dei loro diritti attraverso un’equiparazione offensiva: i diritti dei rifugiati palestinesi paragonati ai proclami sui diritti degli ebrei dei Paesi arabi!”.

 

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