Infopal. Nel corso del suo incontro con il presidente dell'Autorità palestinese, Mahmud Abbas, alla Casa Bianca, il presidente americano Barak Obama ha confermato l'impegno degli Stati Uniti a garantire la sicurezza e la protezione di Israele. Egli ha inoltre sottolineato il suo impegno per la “Road Map” e la “soluzione dei due Stati”, rilevando che quest'ultima è nell'interesse della sicurezza di Israele.
Obama ha chiesto a Israele di fermare la costruzione degli insediamenti in Cisgiordania, e ai palestinesi l'adozione di quelle misure di sicurezza che Abbas ha già avviato insieme al generale statunitense Dayton. Tali misure intendono convincere Israele sulle “garanzie della sicurezza”. Ha inoltre invitato i palestinesi a fermare “le istigazioni contro Israele”.
Il quotidiano israeliano “Yediot Aharonot”, riportando la notizia, ha sottolineato che, a dieci giorni dal suo incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Obama ha ricevuto il presidente dell'Anp seguendo lo stesso programma: i due hanno discusso a “porte chiuse”, poi sono stati raggiunti dai gruppi di consulenti. Tuttavia, ha evidenziato come l’incontro Obama – Abu Mazen sia stato molto più breve dell’incontro Obama – Netanyahu.
E ha aggiunto che in entrambe le riunioni, Obama ha chiesto alle parti di “adottare misure volte a creare fiducia per smuovere il processo di pace”: Israele deve porre termine alla costruzione di insediamenti (prima fase della Road Map), i palestinesi devono fermare “la violenza e smantellare le infrastrutture del terrorismo” e smettere di “incitare all'odio contro Israele nelle scuole e nelle moschee”.
Durante la conferenza stampa svoltasi dopo la riunione, Obama si è detto fiducioso che il governo israeliano “si renderà conto che la soluzione dei due stati va nell'interesse della sicurezza di Israele stesso”.
E ha aggiunto di voler preparare un “calendario formale” per la creazione di uno stato palestinese.
Obama ha anche sottolineato che Abbas è sottoposto a “forti pressioni per formare un governo di unità con Hamas” e ha aggiunto di apprezzare molto l’insistenza con cui il presidente dell'Anp chiede che “qualsiasi governo di unità rispetti le condizioni del Quartetto internazionale”. Senza il riconoscimento di Israele, ha evidenziato il presidente Usa, e il rispetto degli accordi precedenti siglati, “sarà difficile intravvedere una possibilità di pace”.
Alla fine dell'incontro, Obama ha ribadito che gli Stati Uniti sono “amici di Israele” e intendono garantirne la sicurezza e la protezione.
Niente di nuovo sotto il sole.