MEMO. Il ministro degli Esteri palestinese, Riyad Al-Maliki, ha chiesto mercoledì al Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) di intervenire con urgenza per salvare la vita del detenuto Al-Ghadanfar Abu Atwan, che è in sciopero della fame da 65 giorni.
In una richiesta urgente indirizzata al presidente del CICR a Ginevra, Peter Maurer, il ministro ha invitato l’organismo internazionale ad “assumersi le proprie responsabilità legali e ad intervenire rapidamente per salvare la vita di Abu Atwan”.
Abu Atwan, 28 anni, è in sciopero della fame da 65 giorni e domenica ha annunciato che non accetterà più l’acqua. Sta protestando contro la sua continua detenzione amministrativa – reclusione senza accusa né processo – per mano delle autorità di occupazione.
Al-Maliki ha aggiunto che “la politica di detenzione amministrativa arbitraria è illegale e costituisce una flagrante violazione delle responsabilità e degli obblighi dell’occupazione israeliana nei confronti del popolo palestinese”. E ha accusato Israele di “praticare un lento omicidio contro Abu Atwan”.
Il prigioniero Abu Atwan viene dalla città di Dura, nel sud della Cisgiordania occupata. È detenuto da ottobre.
Israele imprigiona circa 5.300 palestinesi nelle sue carceri, tra cui 40 donne e 250 bambini. Secondo i dati ufficiali palestinesi, circa 520 sono rinchiusi come detenuti amministrativi.