Ramallah – WAFA. Giovedì, la Palestina ha chiesto alle Nazioni Unite di fare pressioni su Israele per restituire un raro fonte battesimale di epoca bizantina rubato.
Il delegato ambasciatore permanente palestinese presso l’UNESCO, Mounir Anastas, ha chiesto al Comitato dell’ONU per l’organizzazione della riunione degli stati membri presso la “Convenzione sulle modalità per proibire e prevenire l’importazione, l’esportazione ed il trasferimento illegali delle proprietà di beni culturali”di fare pressione sul governo israeliano affinché restituisca il fonte battesimale rubato dai militari israeliani nella cittadina di Tuqu’, a sud-est di Betlemme, lo scorso luglio.
Parlando alla radio Voice of Palestine giovedì mattina, Anastas ha affermato che il sottocomitato si è riunito per discutere diverse questioni, tra cui il trasferimento illecito di beni culturali da parte delle autorità d’occupazione israeliane dai Territori palestinesi.
Ha aggiunto di aver tenuto un discorso al comitato, condannando le azioni israeliane riguardanti il trasferimento illecito di beni culturali palestinesi e chiedendo alle autorità d’occupazione israeliane di riportare l’oggetto rubato al suo posto originale e esortando l’UNESCO ad inserire un riferimento permanente nell’agenda per discutere la proprietà illecita di beni culturali e storici.
Il 20 luglio, i soldati israeliani usarono un carrello elevatore per rubare dalla cittadina il fonte in pietra, che risale al V o VI secolo d.C.
Un documentario preparato dal Christian Media Center di Gerusalemme rivela che il fonte roseo, che pesa circa otto tonnellate, faceva parte di una chiesa locale di epoca bizantina.
Il fonte è stato visto a lungo nel sito dell’antica chiesa di Khirbet Tuqu’, l’antica città di Tuqu’, prima di essere rubato utilizzando un enorme carrello elevatore nel 2000.
Nel 2002, il Comune di Tuqu’ era riuscito a recuperare il fonte battesimale e lo aveva collocato nelle vicinanze della casa del sindaco, in attesa della costruzione di un museo locale.
Il pezzo rubato, di 1500 anni fa, è uno dei tre rari fonti battesimali scavati nella roccia rosea. Gli altri due includono quello recentemente scoperto presso la chiesa della Natività ed un altro appartenente alla chiesa di Beit Jubrin.
Israele ruba e compra spesso antichi manufatti dai Territori occupati attraverso mercanti e saccheggiatori non autorizzati.
Il video: qui
Traduzione per InfoPal di F.H.L.