La “polizia di frontiera” israeliana demolisce strutture di un avamposto a Havat Ma’on

Operazione Colomba. Comunicato stampa.

La Border Police demolisce una o più strutture nell’avamposto israeliano di Havat Ma’on (Hill 833), Colline a sud di Hebron

Durante la demolizione due pastori palestinesi sono stati picchiati dai soldati israeliani in un villaggio vicino e la scorta militare incaricata di proteggere i bambini palestinesi dagli attacchi dei coloni non si è presentata.

29 maggio, 2013.

At-Tuwani – Il 28 maggio, le forze armate israeliane sono entrate nell’avamposto israeliano di Havat Ma’on con l’ordine di demolire una o più strutture. La Border Police ha dispiegato ingenti forze militari in tutta l’area, compreso il vicino villaggio palestinese di At-Tuwani, mettendo in pericolo la quotidianità dei palestinesi e limitando la libertà di movimento della popolazione locale.

Dopo le 10 a.m., i volontari di Operazione Colomba hanno visto due pullman della Border Police, un bulldozer, due veicoli della DCO (District Coordination Office) e una massiccia quantità di agenti della Border Police entrare in Havat Ma’on. Nel frattempo alcuni internazionali stavano aspettando con i bambini di Tuba e Magayr Al Abeed la scorta militare israeliana che avrebbe dovuto riaccompagnarli a casa. Dopo numerose chiamate alla DCL (District Coordination Liaison), l’esercito israeliano li ha informati che la scorta non si sarebbe presentata. Due volontari di Operazione Colomba hanno dunque accompagnato i bambini a casa, passando da una strada più lunga ma comunque pericolosa e molto vicina all’avamposto israeliano di Havat Ma’on. I bambini sono stati esposti a un grave pericolo. dato che già in passato i coloni li hanno violentemente attaccati numerose volte.

Mentre i volontari accompagnavano i bambini a Tuba, i palestinesi li hanno informati di un abuso di potere compiuto da parte di alcuni soldati a Tuba, un villaggio palestinese vicino a Havat Ma’on: due pastori palestinesi sono stati picchiati da due soldati dell’IDF durante la detenzione, durata all’incirca 30 minuti.

Infine, qualche ora dopo la demolizione, due check-point presidiati dalla Border Police hanno bloccato la strada per At-Tuwani da Al Birkeh e viceversa, causando disagi al movimento di persone e veicoli. I check-point sono tuttora in corso e non hanno visto pause.

Secondo il Sasson Report, pubblicato nel marzo 2005, Havat Ma’on (Hill 833) è stato costruito per la prima volta nel settembre 1999, evacuato e demolito nel dicembre 1999 e poi ricostruito di nuovo all’inizio del 2000 all’interno di un boschetto. Da quel momento in poi l’avamposto si è espanso anche al di fuori del confine degli alberi attraverso la costruzione di almeno dieci strutture, secondo quanto documentato da Operazione Colomba. Dal 2000 questa è la prima azione concreta intrapresa dallo Stato israeliano contro l’espansione di Havat Ma’on.

Ciononostante le comunità palestinesi dell’area temono un’aumento della violenza dei coloni come conseguenza della demolizione di ieri.

Le comunità palestinesi delle Colline a sud di Hebron sono fortemente impegnate nello scegliere la nonviolenza come mezzo di resistenza all’occupazione israeliana.

Operazione Colomba mantiene una presenza costante nel villaggio di At-Tuwani e nell’area delle Colline a sud di Hebron dal 2004.

[Note: secondo la IV Convenzione di Ginevra, la II Convenzione dell’Aja, la Corte Internazionale di Giustizia e numerose risoluzioni ONU, tutti gli insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati sono illegali. Gli avamposti sono considerati illegali anche secondo la legge israeliana.]