
Gerusalemme/al-Quds. Martedì, la polizia israeliana ha demolito quattro case palestinesi nella cittadina di Jabal Al-Mukabber, a sud-est della Gerusalemme occupata, con il pretesto della costruzione abusiva.
Testimoni hanno riferito che la polizia di occupazione israeliana e le forze dell’esercito hanno preso d’assalto la città, scortate da bulldozer e squadre municipali, e hanno demolito le case dei fratelli Ali, Amin, Hamed e Muhammad Halaseh.
Le autorità di occupazione israeliane obbligano i cittadini palestinesi nella Gerusalemme occupata ad auto-demolire le loro case con il pretesto di costruzione abusiva, e chiunque rifiuti questa misura vedrà la sua casa abbattuta dai bulldozer israeliani a prezzi esorbitanti.
Il comune di occupazione israeliano a Gerusalemme si astiene dal concedere licenze di costruzione ai cittadini palestinesi, costringendoli ad auto-demolire le proprie case in una misura che è incompatibile con le leggi internazionali e umanitarie che garantiscono il diritto all’alloggio, nel quadro delle sistematiche pratiche di occupazione per sfollare forzatamente i palestinesi dalla città di Gerusalemme a favore dell’espansione degli insediamenti.
Secondo i dati pubblicati dalla Wall and Settlement Resistance Authority, il mese scorso le autorità di occupazione israeliane hanno effettuato 76 demolizioni a Gerusalemme, che hanno interessato 126 strutture, tra cui 74 case abitate e 4 disabitate, nonché 29 strutture agricole e di altro tipo.
(Fonti: PIC e agenzie).