La polizia palestinese rifiuta di riprendere il lavoro: rispondiamo solo alla presidenza.

Il direttore generale della polizia palestinese, Kamal Shaikh, ieri sera ha emanato un comunicato in cui annuncia la sospensione delle attività di polizia nella Striscia di Gaza e in cui rifiuta la collaborazione con il ministro degli interni del governo ormai licenziato.
Nel comunicato, Shaikh afferma che, in base al decreto presidenziale di scioglimento dell’esecutivo di coalizione e licenziamento del primo ministro, "questo governo è diventato illegale e il ministero degli interni è passato sotto il controllo della presidenza".

Il comandante della polizia ha dunque ordinato quanto segue:

1- è proibita la cooperazione con l’ex ministro degli interni

2 – sono sospese le operazioni in tutti i distretti del sud della Striscia di Gaza

3 – qualsiasi persona che ignori questa decisione sarà considerata un ribelle e riceverà una punizione legale

4 – i diritti di coloro che rispetteranno la decisione saranno protetti e garantiti, come i loro colleghi nella West Bank

5 – qualsiasi tentativo di separare il servizio di polizia da altri servizi è respinto

Il ministero degli interni, da parte sua, ha chiesto alle forze di polizia di riprendere il lavoro.

Ieri sera, durante una riunione tra il premier Haniyah, il capo delle Forze Esecutive e la polizia di Gaza, è stato sottolineato che "sono stati dati ordini a tutti i membri della polizia palestinese di ritornare al lavoro da domani (oggi, ndr)". Inoltre, "la polizia deve essere protetta contro gli assalti. Il ministero degli interni e il governo non tollereranno alcun attacco contro i poliziotti".

Il ministero degli interni ha chiesto la fine dei saccheggi e degli assalti nelle abitazioni e negli edifici pubblici, e ha proibito la circolazione di "uomini mascherati".

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