Betlemme-Ma’an. Dati rilasciati la settimana scorsa dall’Ufficio centrale di statistiche palestinese indicano che il numero di Palestinesi supererà quello degli ebrei israeliani nella Palestina storica a partire dal 2020.
I risultati del censimento palestinese sono stati rilasciati a fine 2015, nell’analisi annuale del centro sugli eventi demografici dell’area.
Il censimento stima che dalla fine del 2015, il numero totale di palestinesi nella “Palestina storica” – cioè la Cisgiordania occupata, Gerusalemme est, la Striscia di Gaza e Israele – era di circa 6,22 milioni, comparati ai 6,32 milioni di ebrei.
Il numero di palestinesi e di ebrei nella Palestina storica dovrebbe diventare uguale dalla fine del 2017, e il numero di palestinesi arriverà a 7,13 milioni alla fine del 2020, mentre quello degli ebrei sarà di 6,96 milioni, secondo il censimento del PCBS.
Nel suo rapporto, l’ufficio di censimento ha incluso non solo la Palestina storica, ma anche la diaspora palestinese.
Il centro ha segnalato che dei circa 12,37 milioni di palestinesi che vivono in tutto il mondo, la metà circa vive fuori dalla Palestina storica.
La maggior parte dei palestinesi che vive fuori è discendente dei circa 750 mila palestinesi espulsi quando lo Stato israeliano venne creato nel 1948, la maggior parte dei quali vive ancora in campi profughi nei Paesi arabi vicini.
L’aumento del numero di palestinesi nella Palestina storica è da molto un punto di disputa con le politiche del governo israeliano che mirano al mantenimento di una maggioranza ebraica in Israele.
Funzionari palestinesi hanno affermato ripetutamente che riconscere il concetto di Israele come “Stato ebraico” minaccia i diritti di circa 1,5 milioni di cittadini palestinesi che vivono in Israele.
ll membro del Comitato Esecutivo dell’OLP, Hanan Ashrawi, ha affermato che questo riconoscimento, in effetti, “legalizzerebbe il razzismo”.
Nel frattempo, le politiche israeliane nel territorio palestinese occupato hanno fatto dello stato attiguo palestinese indipendente un’idea quasi impossibile, poiché il 65% dei palestinesi intervistati il mese scorso ritiene che la soluzione a due stati non sia realizzabile a causa dell’espansione delle colonie.
Traduzione di F.H.L.